Poco ‘trap’ e molto ‘metal’, il centravanti viola sta stupendo tutti… ma non Palladino. Strapotere fisico e tecnico contro gli avversari
Un uragano si è abbattuto sulla Fiorentina, e in generale sulla Serie A. Ha le treccine e si muove a colpi di ‘griddy’ – la sua esultanza sfoderata anche domenica -. Spogliato di questi orpelli da ventenne come tanti, il gioco di Moise Kean è tutt’altra cosa. Ora il numero venti non insegue più solo la moda, ma va a caccia di palloni come fosse impossessato. Il suo calcio è tutt’altro che ‘trap’, non ostenta e bada al sodo. Quello che stiamo vedendo a Firenze è un Kean inedito, una versione più metal e distruttiva (per le difese avversarie). Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
STRAPOTERE. La parola giusta per definire il calciatore forgiato in questi tre mesi abbondanti in Toscana è ‘dominio’. Fisico ma anche tecnico: lo si è visto, per ultimo contro la Roma. In una serata di estasi per il popolo viola, sublimata da un calciatore che sembrava un gigante tra i bambini. A impressionare è soprattutto la nonchalance con cui il 24enne vince tutti i duelli e, con una sola mossa, da spalle alla porta riesce a liberarsi del diretto marcatore (domenica era N’Dicka) per mettersi subito fronte alla porta, in visione coi compagni. Dello strapotere fisico e tecnico dell’ex Juventus si stanno accorgendo un po’ tutti – Spalletti in primis – ed è probabile che fra qualche tempo gli avversari riescano a escogitare qualcosa per limitare una giocata – quella del suo movimento sulla linea di centrocampo a cucire il gioco e a disallineare le linee avversarie – che ad oggi rimane il grimaldello con cui Palladino forza le difese.
AI VERTICI. Il suo dominio non si può pesare coi gol, quattro in campionato per ora. L’impressione è che la rete sia solo un surplus perché, a differenza di tanti colleghi, Kean ha senso di esistere all’interno di una partita anche (e soprattutto) quando non segna. La sua importanza si traduce quindi in numeri: sesto tra gli attaccanti per duelli vinti, settimo per duelli aerei vinti, sesto per falli subiti, secondo dribbling riusciti e primo per tiri totali in porta. A ventiquattro anni, a Firenze, Moise Kean si sta rivelando come un attaccante molto più completo di quanto si potesse pensare dal suo passato.

Di
Redazione LaViola.it