La zampata dell’1-1. la lotta con i difensori empolesi e il solito lavoro per la squadra. Ma sbaglia ancora su rigore
Nel momento più complicato della stagione, la Fiorentina si è aggrappata di nuovo Moise Kean. Che ieri ha fatto e disfatto: dopo la rete dell’1-1, ha mostrato subito il quattro, a favore di telecamere e curva, per omaggiare Edoardo Bove. L’attaccante viola è leader in tutti i comportamenti, l’uomo in missione di questa squadra, anche in una serata complicata per mille e uno motivi, conclusa con un errore fatale. Le reti intanto diventano tredici in viola, 14 con quella in Nazionale a settembre. Non male per un attaccante che veniva da un anno con “zero” alla voce “gol segnati”. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
IL DUELLO. Ismajli, forse il difensore che l’aveva marcato meglio in questo primi quattro mesi in viola – nello 0-0 di campionato a fine settembre, al Castellani – lo bracca in ogni modo, con metodi leciti o meno: lui nel corpo a corpo fisico tiene botta, pizzica la traversa di testa al 16′ e al quarto d’ora del secondo tempo piazza la zampata su un pallone non trattenuto da Seghetti. Il gol stappa lui e la squadra e nel finale, complice anche l’uscita di Ismajli, imperversa: è sempre il più pericoloso, con il lavoro spalle alla porta che innesca i compagni e con un altro colpo di testa, a ridosso del 90′, su cui Seghetti con una parata che, col senno di poi, vale la qualificazione dell’Empoli.
EPILOGO AMARO. Kean eroe in positivo del mercoledì sera, fino all’amaro finale: è lui, insieme a Ranieri, a sbagliare dagli undici metri. Un destro ciabattato, sparato alto sopra la traversa, sullo stesso dischetto che lo aveva visto fallire contro il Milan. A conferma che i rigori rimangono uno dei punti deboli dell’attaccante viola

Di
Redazione LaViola.it