Nemmeno, forse, il tempo di godersi la vittoria con la Juventus, un successo che può rappresentare una svolta in una stagione nella Partita con la P maiuscola.
Nemmeno, forse, il tempo per riguardare il diagonale con cui Buffon è stato trafitto che la logica del mercato ripiomba, incombente, sulla Fiorentina e soprattutto su Nikola Kalinic. L’interesse dei cinesi, fino a questo momento molto simile a un fiume carsico che scompare e riappare dal nulla, sembra pronto nelle prossime ore a trasformarsi nell’affondo decisivo, in un senso o nell’altro. I milioni sul piatto per il contratto sono per il giocatore quasi irrinunciabili(circa 10) nonostante le smentite dell’ambiente vicino all’attaccante croato, mentre la Fiorentina si prepara a ascoltare la prima offerta ufficiale. Per certi versi, anche questa irrinunciabile.
Pantaleo Corvino nella giornata di oggi è arrivato a Milano, pronto per incontrare gli intermediari della trattativa e a valutare la proposta che gli verrà fatta. Si parla di una base di partenza di 38 Milioni, con la possibilità di arrivare a 40. Lontani, fino a questo momento, dai 50 della clausola, vero.
Quei cinquanta milioni che sembravano sinonimo di blindatura ma che adesso rischiano di essere scalfiti con un graffio economicamente minore.
Un graffio irrinunciabile, come detto, nella logica del mercato, dei conti, di quella parola tanto abusata chiamata plusvalenza. Perché la sensazione è che la Fiorentina possa provare a alzare il più possibile il prezzo, consapevole allo stesso tempo però che certe cifre sono impareggiabili, come testimoniato e detto dallo stesso Andrea Della Valle nel tripudio del post- partita con la Juventus.
Un futuro tutt’altro che certo quindi, oggi e nelle prossime ore più che mai, quello di Kalinic. Un futuro fatto di nubi, che stavolta nemmeno il campo potrà attenuare o cancellare, vista la squalifica rimediata per la sfida di Sabato pomeriggio contro il Chievo.
Chi invece nel suo domani non trova punti interrogativi, ma piacevoli certezze e impensabili rosei orizzonti è Federico Chiesa, un altro dei volti copertina della vittoria con i bianconeri. L’emblema del settore giovanile tornato a essere serbatoio e canale principale per la prima squadra.
Un roseo futuro scandito, oltre che dalle grandi prestazioni sul campo, dalle parole del Commissario Tecnico dell’Italia Giampiero Ventura, uno dei tanti protagonisti della “Hall of Fame” della Figc quest’oggi a Palazzo Vecchio: ” Me lo avevano già segnalato. L’ho visto di persona ed è stato una piacevole sorpresa. Al prossimo stage, se non succede niente, sarà convocato, se le prestazioni continuassero ad essere queste”. Molto più che un invito, una presa di coscienza delle qualità del ragazzo.
Pronto a incastonarsi nella rivoluzione ye-ye del calcio italiano, maledettamente attratto, finalmente verrebbe da dire, dai prodotti dei nostri vivai.
Pronto soprattutto a guidare la Fiorentina verso quella continuità di rendimento anche con le piccole che rappresenta l’ulteriore passo in avanti, l’ulteriore scalino da compiere da parte di una squadra che con le grandi ha mostrato attributi e qualità, personalità e voglia.
Quattro elementi che Federico Chiesa porta con sé da sempre, dai primi calci mossi nella Settignanese. Passi oggi tinti di viola, domani di azzurro.
Di
Duccio Mazzoni