Le copertine sono tutte sue. Nikola Kalinic non solo porta in dote alla Fiorentina tre punti d’oro con la doppetta al Sassuolo. Ma con due magie torna a far sognare il Franchi. Rotto il digiuno interno in campionato che durava da mesi, il centravanti gigliato si riprende il titolo di capocannoniere viola e mette nel mirino se stesso. 8 centri in campionato e 4 in Europa League fanno un totale di 12 reti.
Ed un anno fa, mentre di questi tempi la Fiorentina volava in testa alla classifica spinta dalle reti dello stesso Kalinic, l’ex Dnipro era a quota 10. Stagione, complice una seconda parte da incubo, chiusa poi con 13 reti. Il suo record personale parla di 26 reti in 36 presenze in Croazia, ai tempi dell’Hajduk nel 2008-09, per passare poi a 18 in 36 presenze sempre in Croazia, con poi le 19 reti in 48 presenze col Dnipro nel 2014-15. In sostanza manca solo una segnatura per superare il proprio score personale della passata stagione. E fin qui ha già fatto meglio di se stesso un anno fa di questi tempi.
Con le reti di ieri sera è salito al 7° posto nella classifica marcatori assoluta della Serie A, con la chance di raggiungere quanto a turni di campionato altri che lo precedono già giovedì nel recupero col Genoa. 21 i tiri scoccati in Serie A dal croato, per una media di 1 gol ogni 2,6 tiri, che in minuti si traduce in 1 rete ogni 155 minuti in campionato, per un totale di una rete ogni 131’ contando anche l’Europa.
Kalinic meglio di Kalinic? Manca poco per far diventare la teoria realtà. Già a cominciare da giovedì a Marassi. Sperando di trovare poi la giusta continuità. Se continuasse così il croato potrebbe andare a caccia di record personali e della storia viola. E visto il Nikola di ieri sera, nulla è impossibile.
Di
Gianluca Bigiotti