SOFFIA la bufera quando Kalinic, in pieno recupero, devia di testa il cross di Tello e abbassa temporaneamente i decibel dello stadio avvelenato: vittoria al 92’ contro il Cagliari, ma la squadra esce sotto la curva senza un applauso e avvolta da una grandinata sonora di graffi, beccandosi la delusione per la partita soffertissima contro la seconda peggior difesa del campionato e il rancore per una stagione declinata male.
SOUSA sempre più nel mirino e clamorosamente contestato dopo la sostituzione (80’) di Bernardeschi con Badelj, in curva Fiesole striscioni e cori contro la proprietà e fischi ai giocatori, come se Firenze ribollisse per un astio difficile da sopprimere. In questo clima così complicato da frequentare, Sousa mette insieme una squadra super offensiva con Saponara e Bernardeschi dietro a Kalinic, con Chiesa e Tello sulle fasce. L’impalcatura ambiziosa però non decolla e contro un avversario che ha subìto 57 gol e 10 sconfitte esterne in 14 partite, l’assetto viola mette nei guai Borja-Vecino, che a centrocampo non la beccano quasi mai contro il Cagliari che si chiude, gioca corto e ordinato per ripartire. E riparte con Borriello e Joao Pedro, mettendo paura a Tatarusanu anche per il pomeriggio dimenticabile di Gonzalo (non una novità negli ultimi tempi) e Tomovic, preferito a Sanchez. Insomma: zero equilibrio e squadra viola scollegata. Kalinic sbaglia fra l’altro due occasioni abbastanza semplici, Bernardeschi ci prova da lontano e da media distanza.
NEL secondo tempo cresce Chiesa, continuano le difficoltà di Borja e Vecino mentre Tello sbaglia tanti palloni. Bernardeschi cerca di essere sempre intenso, evidentemente non abbastanza per Sousa che lo toglie per inserire Badelj. Apriti cielo. Lo stadio viola s’infuria, Bernardeschi esce lentamente dal campo per avviarsi verso la panchina e Sousa – travolto dai fischi – lo invita probabilmente ad accelerare il passo. Clima cupo, la Fiorentina sbanda e rischia di beccare un gol di testa dal piccolo Sau, entrato al posto di Joao Pedro: Tata immobile e battuto, ma la palla scheggia il palo. Barella sfrutta poi un’indecisione di Gonzalo e galoppa verso la porta viola, è tutto molto giusto a parte il tiro che finisce fuori di un paio di metri.
AUMENTANO i fischi, ma il dio del pallone è con Sousa quando nel recupero Tello – fin lì fra i peggiori – disegna il chirurgico cross che raggiunge la testa di Kalinic: deviazione di testa, Rafael quasi sulla traiettoria ma un po’ goffo, palla in gol. Per Kalinic è il gol numero 13, per la Fiorentina i punti da recupere all’Atalanta (sesta) scendono a 7. Bisogna, per ora, sapersi accontentare di quel che passa il convento.
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Redazione LaViola.it