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Kalinic e Babacar, intrecci di mercato e incognite per Pioli. Ventiquattro giorni ‘di passione’

Da un lato chi ha già fatto sapere, chiaramente, di aver finito un ciclo. Dall’altro chi non lesina occasione di ribadire l’attaccamento alla maglia. Nikola Kalinic e Khouma Babacar, in due per un posto in attacco. Un dualismo che si ripete, dal ciclo Sousa, ora anche con Pioli. Intrecci di mercato e incognite, due delle tante, per il tecnico viola. Ventiquattro giorni ‘di passione’, per decidere di chi sarà il posto di prima punta della Fiorentina. Di finalizzatore del gioco viola. Mica un ruolo da poco, anzi spesso determinante.

“Voglio fare un step superiore e per questo voglio andare via. Voglio andare al Milan e ritengo chiuso il mio ciclo con la Fiorentina”. Disse così ad inizio luglio Nikola Kalinic. Nel mezzo un passo indietro dei rossoneri, i viaggi in Croazia dell’attaccante e il ritardo nella preparazione, a disposizione di Pioli solo da fine luglio. Il Milan continua a prendere tempo, e a tenere in scacco lo stesso croato. Ed anche parte del mercato viola. Nel frattempo Kalinic si è riunito alla squadra, trovando anche le prime gioie con gol e assist nell’amichevole con il Wolfsburg. Due volte titolare, in Germania, Nikola.Io conto di lavorare con lui, con tutti i giocatori che mi danno la disponibilità. Deve crescere e avere più minutaggio di Babacar, con tutte le problematiche avute non ha fatto il ritiro di Moena. E’ un giocatore di qualità”, ha detto Pioli. Che subito aveva fatto capire che uno come Kalinic sarebbe stato perfetto per il suo gioco. Lo si è visto in un paio di sprazzi in Germania: movimenti, tagli, velocità, gioco di squadra. Al di là di tutto, la permanenza di Kalinic per la Fiorentina sarebbe tanta roba.

Un po’ meno per Babacar, che rischierebbe di partire ancora indietro nelle gerarchie. Sempre titolare, anche di necessità virtù, nelle due settimane di Moena e contro lo Sporting Lisbona, il senegalese è partito dalla panchina nelle due gare in Germania. Così come aveva fatto spesso con Sousa, ed anche con Montella, quando l’Aeroplanino gli preferiva un Mario Gomez (ieri grandi abbracci e battute tra i due) poco in palla. “Babacar è un centravanti forte, completo, ha ottime capacità, sa attaccare la profondità, ha presenza fisica. E’ portato anche nel far venire a giocare la squadra. Sta lavorando bene, si approccia con serenità al lavoro e in campo dà tutto. Molto del suo futuro dipende da lui”, disse di Baba Stefano Pioli.

Un posto per due, o forse per nessuno. Visto che Kalinic, che a breve si dovrebbe incontrare con Corvino, resta fortemente in orbita Milan, con 20-25-30 milioni che ballano sul piatto del tira e molla (per un giocatore pagato poco meno di 6 milioni). Mentre per Baba si muovono le squadre turche ma anche il Sassuolo in Italia. E con un ingaggio da 1,4 milioni, se non sarà il titolare, Corvino potrebbe fare qualche valutazione in uscita. Tutto questo con il Cholito Simeone prescelto da tempo per il futuro dell’attacco viola, con Nestorovski pista viva in caso di partenza sia di Nikola che di Khouma, e l’ipotesi Duvan Zapata che resta in piedi.

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