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Kalinic: “Bella esperienza con Sousa, giocavamo bene e segnavo. Cina? Tanti soldi, ma…”

L’attaccante croato ricorda il periodo in viola e la maxi-proposta dalla Cina. Poi si sofferma sull’Atletico Madrid, sul Milan e sull’esclusione dalla Nazionale.

Intervistato da As, Nikola Kalinic ha parlato del suo presente all’Atletico Madrid e del passato tra Fiorentina e Milan: “Quando uno dei più grandi club, che sta lottando per traguardi importanti, ti chiama… c’è poco da pensare. Mi ha chiamato Simeone e ho parlato con lui: mi ha detto che mi voleva e che avrei giocato molte partite”.

FIORENTINA. “Dopo l’esperienza al Dnipro, Paulo Sousa entrò nella mia carriera. Mi chiamò per andare a Firenze. Fu emozionante, appena mi conoscevano ma mi stavo facendo spazio in un grande campionato. Con Sousa giocavamo bene, segnavo ed è stata una bella esperienza prima di arrivare al Milan”.

MILAN. “Al Milan per me è stata dura: non ho potuto fare la preseason con la squadra e mi allenavo da solo a Spalato attendendo il trasferimento. Sono arrivato a stagione in corso, poi ho avuto tanti problemi fisici. Il Milan è un grande club, abituato a lottare per titoli e vincerli, e vogliono risultati molto rapidamente: avevamo undici giocatori nuovi, c’era bisogno di tempo per costruire qualcosa. Auguro ai rossoneri il meglio, meritano di lottare per la Champions. Gattuso? È incredibile: fuori dal campo scherza e ride tanto, un tipo di compagnia. Ma quando ti alleni o sei in campo…dà tutto e vuole tu dia tutto. Ti mette pressione. È pazzo, in senso buono: una gran persona. Credo il Milan arriverà lontano con lui”.

CINA. A Firenze ricevetti un’offerta importantissima dalla Cina, erano tantissimi soldi, vero. Ma gioco perchè amo il calcio, non solo per soldi. Se fossi andato lì la mia carriera sarebbe quasi finita, ho deciso di voler continuare nel calcio ai massimi livelli. Non mi avrebbe fatto felice il calcio cinese: avrei guadagnato tanto, ma la mia famiglia non sarebbe stata bene lì. Se fosse stato il contrario sarebbe stato un altro discorso, ma ciò che voglio è giocare nel miglior calcio, contro grandi squadre”.

MONDIALE. Cos’è successo al Mondiale? “Si è parlato già tanto di questo: ora è il passato e voglio concentrarmi con l’Atléti, Ciò che è successo è una storia lunga e se n’è già parlato troppo. Vorrei certamente tornare in Nazionale, sono disponibile: è difficile spiegarlo. Chiaro che vorrei tornare, ma qualcosa dovrà cambiare”. 

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