La coppia Babacar-Kalinic non ha di sicuro dato i risultati sperati che i tifosi, la città e Paulo Sousa si attendevano. La gara con l‘Atalanta ha evidenziato quanto i viola facciamo fatica proprio nel creare trame di gioco là davanti anche con questo duetto. Nonostante la buona prova offerta in EL con il Qarabag la Serie A rimane un banco di prova molto più difficile rispetto al match contro la modesta formazione azera.
La squadra gigliata quindi continua a riscontrare difficoltà nell’andare in goal anche con questa soluzione. Le statistiche continuano a mettere alla luce fatti preoccupanti: appena 6 goal segnati in 7 gare di campionato. La coppia “croato-senegalese” doveva rivelarsi l’arma in più per trovare certezze e superare un avvio di stagione a dir poco complicato ma i due non si trovano e Babacar appare molto macchinoso.
Paulo Sousa adesso si trova di nuovo davanti a un bivio. Continuare su questa scia o cambiare ancora? Il portoghese con il rientro di Ilicic sta pensando al 4-3-2-1 con lo sloveno e Bernardeschi nei due dietro la punta. Rimane comunque il problema di come rendersi pericolosi in zona goal. Lo stesso Kalinic che tanto si sbatte per la squadra non riesce a inquadrare più il bersaglio grosso dopo il “terrificante” girone d’andata dello scorso anno. Per lui solo un gol nella prima giornata alla Juve, con 3 reti messe a referto nelle ultime 27 partite di A, potrebbe quindi anche essere lui e non Baba a rimanere fuori nel caso si andasse verso la strada del centravanti unico.
Nella Fiorentina al di là di tutto sembra non esserci brillantezza, spensieratezza e idee di gioco. Servono poi di sicuro uomini che sanno saltare l’uomo come magari Mauro Zarate che è rapido, veloce e in grado di risolvere le partite con una giocata. La cosa però che forse sembra mancare di più non sono Kalinic, Babacar, Ilicic o Zarate ma la voglia di andare a segnare e poco centra giocare a una punta o a due punte se gli attaccanti non sono convinti e se non c’è aiuto e inserimento dagli esterni e dal centrocampo. Ecco quello che Paulo Sousa deve ritrovare nei suoi uomini così che la Fiorentina possa rialzare finalmente la testa.
Di
Gianmarco Romano