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Juve, non è finita qui. Altre sanzioni dalla Uefa e sul fronte stipendi

Allegri - Juventus

Subito 15 punti di penalizzazioni, ma la Juve rischia ancora con i prossimi procedimenti. La Uefa potrebbe tenerla fuori dalle Coppe

Da 37 punti a 22. Dal terzo posto in classifica al decimo. La stangata clamorosa della Corte di appello federale alla Juventus per il caso plusvalenze cambia radicalmente lo scenario e le prospettive della stagione dei bianconeri. Quindici punti di penalizzazione fanno sprofondare i bianconeri a metà classifica, a distanza siderale da quel quarto posto che era l’obiettivo minimo della stagione e che ora diventa quasi una chimera. «La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee» aveva detto a tal proposito il Procuratore Federale, Giuseppe Chiné, nella sua requisitoria, al termine della quale aveva chiesto nove punti di penalità. La Corte è andata oltre e ha quasi raddoppiato la sanzione e adesso, al netto di ciò che potrà decidere il Collegio di Garanzia del Coni – terzo grado di giudizio, cui la Juve si rivolgerà entro un mese da quando saranno pubblicate le motivazioni – l’orizzonte è decisamente fosco per la squadra di Allegri. Così scrive Il Corriere dello Sport.

ADDIO CHAMPIONS. Il pronunciamento di ieri suona come un addio alla prossima Champions League, vitale per i conti della Juve, già in rosso per oltre 238 milioni nell’ultimo bilancio. In attesa del collegio di garanzia del Coni, o fa una pazza rimonta in campionato, o vince l’Europa League. Meglio però non volare troppo con la fantasia, in ogni caso, perché altre insidie potrebbero esserci anche in campo continentale. Lo scorso 1° dicembre, infatti, la Uefa – attraverso la Prima Camera del Club Financial Control Body (CFCB) – ha aperto un’inchiesta sulla Juventus «per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario» per valutare se le vicende italiane hanno potenziali conseguenze a livello europeo. Per la partecipazione alle competizioni continentali serve ottenere la “Licenza Uefa” dalla propria Federazione. Nyon verificherà se tale licenza è stata guadagnata in modo fraudolento, presentando dati, documenti o bilanci alterati o non rispondenti al vero. Con la Uefa, tra l’altro, il club bianconero aveva concluso nell’agosto 2022 un accordo transattivo – il “settlement agreement” – che prevedeva il pagamento di un importo pari a 3,5 milioni per compensare lo scostamento di bilancio nel periodo 2019-2022. Nel caso l’indagine di Nyon accertasse violazioni, la Juve incorrerebbe in sanzioni che hanno un range ampio: dalla multa all’esclusione dalle coppe, anche per un periodo lungo. L’incubo, insomma, potrebbe non avere fine.

NON E’ FINITA QUI. Come aggiunge La Gazzetta dello Sport, altri cinque appuntamenti importanti per la Juve nei prossimi mesi: il ricorso al Collegio di garanzia, l’udienza del Gup a Torino per l’indagine «Prisma» che dovrà decidere sul rinvio a giudizio di alcuni dirigenti, primo fra tutti l’ex presidente Andrea Agnelli; il potenziale processo sulle plusvalenze opache con le cosiddette «consorelle»; la variabile Uefa. Ma in mezzo c’è il pericolo più grande: il cosiddetto fronte stipendi con quelle manovre che, lo scrivono pure i pm, hanno costituito almeno in parte una violazione delle norme federali. È chiaro che la vicenda penale, con i suoi strumenti investigativi, ha di fatto indirizzato il filone sportivo costringendo addirittura a riaprire un processo che sembrava morto e sepolto.

STIPENDI. Discorso un po’ diverso è quello sulle manovre stipendi. Nel 2020 e nel 2021, gli anni Covid, la Juventus e un buon numero dei suoi giocatori avevano concordato una riduzione dei compensi, la cui vera natura sarebbe stata però occultata da accordi non trasparenti e fuori dai canali contrattuali consentiti (in questo quadro c’è pure il giallo sugli accordi con Cristiano Ronaldo). Qui, c’è una concretezza diversa perché gli stessi pm, nei loro atti ufficiali hanno citato la violazione delle Noif (le Norme Organizzative Interne Federali) per intese non depositate in Lega e in Federcalcio fra il club e i giocatori. Anche qui siamo comunque all’inizio, in piena fase istruttoria. Su questo argomento rischiano però anche gli agenti e pure i calciatori (un mese di squalifica). 

UEFA. E la Uefa? La sensazione è che a Nyon aspettino proprio i differenti esiti giudiziari italiani prima di poter tracciare una linea e concludere. In linea puramente teorica, l’Uefa potrebbe anche decidere autonomamente di non consentire alla Juve di partecipare alle competizioni europee. Ma è anche possibile che l’organismo internazionale possa sentirsi sufficientemente rappresentato dai procedimenti italiani e si trasformi in una sorta di «notaio» delle sentenze espresse in Italia. I tempi comunque non sono brevissimi e si pensa che prima di giugno non ci possa essere nessun tipo di pronunciamento.

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