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Juve, manovra stipendi: in arrivo altre pesanti sanzioni

Juventus Andrea Agnelli

Non solo i 15 punti di penalizzazione, la Juve rischia grosso anche con la vicenda degli stipendi posticipati. Possibili maxi multe

Non è finita. La giornata più nera della Juventus negli ultimi dieci anni è solo l’antipasto di qualcosa che dovrà ancora accadere. Se il sistema delle plusvalenze vale 15 punti di penalizzazione e qualche anno di inibizione per i dirigenti che l’hanno amministrata per quasi un decennio, cosa succederà adesso? La Procura federale ha altri due dossier aperti sulla questione, tutti ispirati dalla mole infinita di carte dell’inchiesta Prisma, l’indagine condotta dalla procura di Torino. Quindici faldoni, migliaia di pagine di intercettazioni e interrogatori. Che possono portare a nuove sanzioni, altrettanto gravi. Così scrive La Repubblica.

STIPENDI. La decisione della Corte rafforza ulteriormente l’indagine bis sulle plusvalenze emerse dalle carte: altri affari, altri scambi su cui ha acceso i fari il procuratore Chinè. In ballo, però, c’è molto di più. Il dossier più caldo riguarda le cosiddette manovre stipendi. Le operazioni con i calciatori con cui la Juventus, nelle stagioni 2019/20 e poi 2020/21, ha posticipato una parte dei pagamenti dovuti ai suoi calciatori, facendo firmare loro prima una rinuncia e poi degli accordi per restituire, se non tutti i soldi, almeno una ampia parte. Soltanto la prima manovra riguardava una novantina di milioni di stipendi, di cui 61 soltanto posticipati. La seconda invece, discussa non collettivamente, ma giocatore per giocatore, ha raccolto solo 17 adesioni. Ma sempre, l’accordo per posticipare i pagamenti è stato scritto su carte non federali. E depositato in un secondo momento, almeno questo ha ritenuto la procura di Torino.

MULTE. Questo non è affatto un dettaglio. Gli accordi scritti su carte non federali e non depositati — come, ad esempio, quelli della seconda manovra — violerebbero, se riconosciuti tali, l’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva. Possono portare a penalizzazioni, sì, ma questo, paradossalmente, sarebbe il meno. Più grave sarebbe la multa: «La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto». Basta quindi averlo pattuito, non serve nemmeno aver versato le somme. Con Ronaldo, la Juventus cercava un accordo per posticipare il versamento di 19,5 milioni di euro di stipendi. E lo ha fatto con scritture private, non carte federali. Fossero certificate come violazioni, potrebbero portare a una multa fino a tre volte quel valore. Uno tsunami in grado di far tremare le fondamenta stesse di una squadra di calcio.
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