Rassegna Stampa
Juve, i conti non tornano. Continuano le indagini per il reato di falso in bilancio
Stipendi Juve, i conti non tornano. A breve sarà ascoltato anche Gravina. Nel mirino gli stipendi tagliati durante la pandemia. Ipotesi falso in bilancio
Dopo Paulo Dybala, la Procura di Torino ha proseguito le audizioni con altri due giocatori della Juventus, Federico Bernardeschi e Alex Sandro, che non sono indagati ma sono considerati persone informate sui fatti: l’obiettivo è vederci chiaro sul nuovo filone dell’indagine, legato alla «manovra stipendi», come è stata definita dal pool che ha fatto partire l’inchiesta nel novembre scorso, scrive la Gazzetta Dello Sport.. Su questo stesso argomento verrà sentito anche il presidente della Figc Gabriele Gravina: audizione già fissata a Roma per il 2 aprile.
Dalle plusvalenze fittizie (che avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, il legale Cesare Gabasio e 3 tra manager ed ex dell’area finanza) si è passati a un’altra ipotesi dello stesso reato, il falso in bilancio.
Ai bianconeri è stato chiesto di ricostruire gli accordi siglati con il club per tagliare e ritardare il pagamento degli stipendi di quattro mensilità durante la pandemia. Sotto la lente ci sono i bilanci 2019-20 e 2020-21: secondo l’accusa, non fu una rinuncia ma solo un differimento (di 3 mensilità su 4) e l’intesa per la restituzione diluita nel tempo fu contestuale a quella per il taglio, perciò tutto andava registrato nel bilancio 2019-20. L’accordo sarebbe poi stato rinegoziato nel 2020-21, non più collettivamente ma individualmente attraverso scritture private di cui è stata trovata ampia traccia nelle perquisizioni effettuate mercoledì nelle sedi di alcuni studi legali e di procuratori sportivi tra Milano, Torino e Roma, a cui i calciatori si sarebbero appoggiati.
Secondo quanto emerso, ad alcuni dei giocatori sentiti sarebbero state restituite tutte le mensilità stabilite, mentre per altri il quadro non è così chiaro. Resta da capire come questi soldi siano stati contabilizzati e se tutti gli accordi siano stati regolarmente registrati in Lega. Molte di queste scritture private sono state trovate ma non tutte: c’è il sospetto, per ammissione di uno dei professionisti (come riportato nell’ultimo decreto di perquisizione), che alcune siano state distrutte una volta esaurita la loro funzione di garanzia (come potrebbe essere accaduto per la famosa «Carta di Cristiano Ronaldo», mai trovata).
La Procura della Figc per ora non si è mossa, ma non è escluso che queste nuove accuse di falso in bilancio possano aprire un nuovo fronte anche sul piano della giustizia sportiva, con il rischio di multe o, nel caso più estremo, di punti di penalizzazione.
