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Juve asserragliata, Allegri ‘frega’ Italiano sul gol. La Fiorentina non varia mai il modo di attaccare

Cross ad oltranza dei viola, vita facile per la Juve in presidio dietro. Poi entra Mina centravanti, ma non arrivano più palloni alti

Quelli della Juve si chiederanno a cosa servono tutti quei gol che segnano gli altri, se quelli che fa lei bastano e anzi rendono al massimo: a Firenze hanno infilato la quarta vittoria per 1-0 nelle ultime cinque (e la quinta è un 2-0: largheggiare mai) e anche chi è uscito un po’ malmostoso per non aver palla, tipo Chiesa, se ne farà una ragione guardando la classifica, che ormai riduce all’Inter l’unica alternativa a questa squadra barricata. La Fiorentina ha pagato caro 10’ di sbandamento dovuti a un equivoco risolto in ritardo: in pratica, Italiano aveva invertito le posizioni abituali dei due mediani per accoppiare Mandragora a Rabiot, che fisicamente avrebbe retto il confronto, lasciando Miretti ad Arthur, senonché Allegri ha invertito pure lui, mettendo il francese sul centrodestra. I viola si sono lasciati sorprendere dalla perplessità e solo alla prima azione seria si sono resi conto dei mismatch, senonché quell’azione è cominciata con Rabiot che è andato via di forza ad Arthur (facile, fisicamente lo sovrasta) ed è finita con Mandragora arrivato in ritardo su Miretti, più scattante di lui. Così scrive La Repubblica.

ASSERRAGLIATA. Solo a quel punto si sono formate, dopo gli opportuni spostamenti, le coppie che Italiano aveva in mente dall’inizio ed è cominciata un’altra partita. Con la Juve sopra di un gol, però. Quella partita è stata un flusso costante di gioco e palloni in un’unica direzione e in un’unica porzione di campo, vale a dire i trenta metri davanti a Szczesny, dove la Juve s’è asserragliata a protezione di quell’unica giocata offensiva. Con otto giocatori in area e due al limite, i bianconeri hanno organizzato una difesa di puro presidio. Non hanno fatto passare un pallone basso e men che meno alto, obbligando i viola a una ripetitività che alla fine ha fatto il gioco bianconero.

MAI UNA VARIAZIONE. La Fiorentina non ha mai saputo pensare a una variazione sul tema, limitandosi a muovere la palla ad arco attorno all’area e a far spiovere cross finiti regolarmente nelle fauci bianconere. Magari i viola dovevano provare a stanare la Juve risucchiandola in avanti, o cercare di più la conclusione da fuori perché è da lì che sono arrivati gli unici pericoli per Szczesny, impegnato nel primo tempo da un sinistro di Gonzalez e da una punizione di Biraghi. Il resto è stato un assedio con 25 tiri a salve. L’unico atto di ribellione al tran tran è stato lo stopperone Mina, colombiano di onorevolissima carriera e qui all’esordio, messo a fare la torre d’area. Ma non è più spiovuto un cross.

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