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Jovetic: “La partita col Liverpool mi ha cambiato la vita. Andai via per vincere. Tornare? Firenze è una seconda casa”

Il fantasista ex Fiorentina si è raccontato in diretta Instagram insieme al compagno ai tempi dei viola Seba Frey

Stevan Jovetic, ex attaccante della Fiorentina, è intervenuto in diretta Instagram insieme a un ex compagno gigliato, Sebastien Frey. Queste le sue dichiarazioni: “Un grande abbraccio a tutti i tifosi della Fiorentina. Fiorentina-Liverpool? Prima di quella bisogna parlare anche della sfida con lo Sporting, se non avessimo vinto quella non saremmo arrivati ai gironi di Champions. Mi ricordo la sera prima della partita, il Liverpool si allenava prima di noi al Franchi e ho guardato l’allenamento. C’erano Gerrard, Torres, tanti giocatori forti. Ho visto l’allenamento e ho pensato: ‘Sono forti, ma non imbattibili’. In quel momento ho preso un po’ di fiducia e mi ha aiutato per la partita successiva. Quella serata mi ha cambiato la vita”.

FASCIA DA CAPITANO IN VIOLA. “Sono aumentate le responsabilità, un’emozione bellissima. Sono stato capitano nel Partizan, alla Fiorentina, in Nazionale e anche qua a Monaco. Io ho sempre aiutato i compagni, non ero il tipo che gridava”.

FINE CARRIERA ALLA FIORENTINA. “Se c’è la salute, vorrei giocare fino a 37-38 anni. Adesso ne ho 30, sto facendo di tutto per essere sempre in forma. Sicuramente Firenze è sempre un’opzione, la considero una seconda casa”.

VIVERE A FIRENZE. “E’ una delle città più belle del mondo. Quando sei stato bene lì per 5 anni hai tanti amici, ho anche l’appartamento lì che ho dato a Vlahovic. Dusan lo conosco, è un ragazzo per bene. Ha qualità e fisicità, ha tutto per far bene e sono sicuro che lo farà.

VITA PRIVATA. “Il primo marzo sono diventato papà, è la gioia più grande del mondo. Meno male che ha anticipato un po’, doveva nascere il 25 e ci sarebbe già stato tutto questo casino”.

FUTURO DEL CAMPIONATO. “Ho parlato un po’ nel club, ci hanno detto che c’è un’opzione per iniziare gli allenamenti l’11 maggio. Prima però in piccolo gruppi dovremmo fare tutti i test medici e fisici. Ovviamente, visto da quanto tempo siamo fermi, dovremo fare una preparazione di 4 settimane. Avremo due settimane di vacanza invece che un mese, che secondo me è meglio. Fermarsi un altro mese intero dopo che ci siamo già stati in casa così tanto sarebbe deleterio”.

ATTACCO ALLA FIORENTINA. “Era una grandissima Fiorentina, con grandi giocatori in attacco come Pazzini, Osvaldo, Mutu, Gila… Anche il resto della squadra era ottimo. Prandelli era poi un ottimo allenatore, eravamo tutti uniti e compatti, giocavamo l’uno per l’altro. Mi dispiace molto non essere riuscito a vincere a Firenze. Esordio col Barcellona? Sì, al Franchi, sono entrato per 20 minuti. Uno dei primi controlli c’era un contrasto con Busquets e l’ho saltato subito. Era il Barcellona di Eto’o, Messi, Xavi…”.

PARTITA COL BAYERN. “A Monaco ci hanno rubato la partita, poi a Firenze Robben fece quel ‘golazo’. Non avremmo vinto la Champions, però arrivare ai quarti sarebbe stata un’altra cosa”. 

ESPERIENZA AL CITY. “Avevamo un attacco devastante. Dopo 5 anni a Firenze in cui sono stato benissimo, in quel momento ho sentito il bisogno di andar via per vincere qualcosa. Ho deciso di andare lì e ho vinto la Premier e la coppa. La Premier poi è il campionato più difficile da vincere. Dopo 2 anni a Manchester sono andato all’Inter: stavo bene però ho avuto tanti infortuni. Non era facile perché lì c’erano tanti campioni e stavano sempre bene. Ho avuto 8-9 infortuni in 2 anni. Comunque, per me è sempre importante fare bene quando gioco”. 

ANEDDOTI DA SPOGLIATOIO. “Ho sentito Vargas 5-6 giorni fa, ogni tanto ci sentiamo. Era un grande personaggio. In campo tutti sapevano che andava sul sinistro, ma lui metteva il braccio destro per proteggersi e crossava teso e forte. ‘Adri’ (Mutu, ndr) era un altro che ci faceva divertire: come gli piaceva fare il modello. Semioli era un altro che faceva ridere, era il tronista. Dario Danielli era un ottimo capitano, un ragazzo veramente per bene. Sono felice sia rientrato in Fiorentina. Lupatelli? A lui bisognava fare un contratto a vita per com’era nello spogliatoio. Bastava fosse presente, non doveva dire nulla: quando lo vedi già ridi”.

NELLA SQUADRA DEL DECENNIO. “Ho visto che ci sono, è un onore per me. La Fiorentina ha sempre avuto grandi giocatori, è un onore essere fra di loro. Ho sempre dato il massimo per Firenze”.

MONTECARLO. “Sto benissimo, soprattutto quando c’è la famiglia. Non c’è tanta pressione rispetto alle altre città in cui ho giocato. Già a 17 anni ero capitano del Partizan, già lì c’erano tante pressioni. Ci voleva un po’ più di tranquillità, nonostante il Monaco sia un’ottima squadra. Come sto fisicamente? Da Dio, negli ultimi 6-7 anni non sono mai stato così in forma”.

FIORENTINA ATTUALE. “Per la Fiorentina di oggi ci vuole un po’ di tempo, è cambiata la società e anche diversi giocatori. Credo che già dall’anno prossimo andrà molto meglio. Ribery? Franck è una delle ali più forti di sempre. Se non ci fossero stati Messi e Ronaldo si sarebbe parlato solo di lui e Robben. Dà esperienza e qualità a tutta la squadra e la rende più forte. E’ molto importante per i viola riaverlo nel caso in cui si riprenda a giocare. Spero che la Fiorentina torni a essere una squadra importante, Firenze se lo merita”.

DELIO ROSSI. “Pugno a Ljajic? Una brutta immagine, dopo è stato licenziato. Non puoi fare così davanti a tutti, si poteva evitare. Se volevi dare una lezione al ragazzo dovevi farlo negli spogliatoio parlandoci, non così”.

GOL PIÙ BELLO IN CARRIERA. “Il più bello forse quello da fuori area con la maglia della Fiorentina con l’Inter, quando abbiamo vinto 4-1. Il più importante quello contro lo Sporting Lisbona che ci ha portato ai gironi di Champions”.

SULLA JUVENTUS: “Ho avuto delle offerte ma non avrei mai potuto accettare. Conoscevo bene la storia della Fiorentina“.

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