Un madridista per la Fiorentina. Corvino ci prova per Jesè Rodriguez, esterno spagnolo classe ’93 di proprietà del Psg, cresciuto nella cantera del Real. Ventiquattro anni, già una carriera importante alle spalle, e tante vicissitudini affrontate. Dal paragone con Cristiano Ronaldo all’idolo Ronaldinho, un grave infortunio al ginocchio e una parabola che da picchi altissimi sta lentamente calando. In cerca di rilancio.
Nato a Las Palmas il 26 febbraio 1993, Jesé è passato a 14 anni nel Real Madrid, arrivando fino al Castilla (la Primavera del Real). Nel 2011/2012 la vittoria della Segunda Division B, con 10 gol in 39 partite, poi la stagione che lo lancia nel grande calcio, quella 2012-2013: 22 gol e 12 assist in 38 partite in Segunda Division, ‘meglio di Butragueno’, dicono al Real. Nel frattempo, a dicembre 2011 era arrivato l’esordio con la prima squadra del Real Madrid in Copa del Rey, mentre a marzo 2012 l’esordio nella Liga con Josè Mourinho.
Nel 2013/2014 il passaggio definitivo in prima squadra del Real, condito dai paragoni con Cristiano Ronaldo e dalla clausola da 200 milioni di euro nel rinnovo di contratto: con Ancelotti, subito 31 presenze, 8 gol e 6 assist, con l’esordio anche in Champions League. Una stagione partita alla grande, al Bernabeu vedono una piccola stella che sta esplodendo: a marzo 2014, però, durante il ritorno degli ottavi di Champions con lo Schalke 04, subisce la rottura del legamento crociato del ginocchio destro. Qui il lungo calvario, ad appena 21 anni: torna in campo il 2 dicembre 2014, dopo 259 giorni dall’infortunio. Il rientro da titolare in campionato è invece posticipato ad aprile: conclude la stagione con 23 presenze, 4 gol e 2 assist. L’anno successivo, 2015/2016, con Benitez e Zidane mette insieme 38 partite (11 da titolare), 6 gol e 8 assist. E gioca la doppia semifinale Champions con il City, vincendo poi con i Blancos la Undecima.
Ad agosto 2016 lascia il Real Madrid: Emery lo vuole al Psg, con i parigini che sborsano 25 milioni di euro. In Francia però non va benissimo come da aspettative: solo 14 presenze (2 da titolare) e 2 gol in sei mesi, quindi a gennaio il prestito al Las Palmas, il suo luogo natìo. Anche il ritorno nella Liga non è però così esplosivo: 3 gol e 1 assist in 16 partite, con i suoi che ottengono comunque la salvezza.
Con il Real Madrid ha vinto una Liga, una Copa del Rey, due Champions League, un Mondiale per Club (e una Supercoppa Uefa, però non giocata). Protagonista nelle Nazionali giovanili della Spagna, spesso anche sotto età, con le Furie Rosse ha vinto l’Europeo U19 nel 2012, quando si affermò anche come Scarpa d’Oro del torneo. “Sono un giocatore tecnico, esplosivo e rapido: il mio forte è l’esuberanza”, diceva di sé qualche anno fa Jesé. Esterno offensivo, può giocare a destra così come a sinistra. Un talento in cerca di rilancio.
https://www.youtube.com/watch?v=L8QJs_96Mf8
Di
Marco Pecorini