La stagione scorsa Bonaventura la chiuse con 6 assist nelle ultime 9 giornate. Ora, invece, è irriconoscibile. A Parma partirà per la prima volta fuori
Nell’involuzione collettiva, preoccupante, della Fiorentina, spiccano anche prove largamente insufficienti da parte di alcuni singoli. Da Amrabat a Ribery passando per le punte che non toccano un pallone, arrivando fino a Giacomo Bonaventura. C’è chi rilancia il vecchio mantra del ‘se era buono il Milan lo teneva’ rinnovandogli il contratto, chi sulle difficoltà dovute al post lungo infortunio dell’anno scorso, e chi sull’età.
BOLLITO?. Può essere considerato ‘bollito’ un calciatore che ha 31 anni? Che Roberto Mancini, ct della Nazionale, convoca costantemente? Ma che soprattutto prima di arrivare alla Fiorentina aveva chiuso la stagione scorsa in crescendo col Milan contribuendo in maniera molto importante alla scalata della squadra di Pioli?
ASSIST A RAFFICA. Parlano i numeri:
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Nelle ultime 9 partite disputate col Milan, tra inizio Luglio e Agosto, Bonaventura ha giocato sempre con i rossoneri, mettendo a referto 6 assist. Non anni fa, insomma, ma semplicemente meno di tre mesi fa. Dall’arrivo alla Fiorentina, invece, è fermo a quel tocco per Kouame a San Siro contro l’Inter.
SERATACCIA ROMA. A Roma, nell’ultimo turno di campionato, ci ha messo largamente del suo per farsi notare in negativo. Tre passaggi intercettati dagli avversari, raffica di palle perse, e una percentuale di passaggi riusciti che ha superato di pochissimo il 70%.
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Non che gli altri abbiano brillato. Anzi. Ma da un calciatore con le sue qualità è lecito attendersi di più.
TOUR DE FORCE. “Jack ha bisogno di tempo”, disse Iachini al termine di Inter-Fiorentina, sottolineando come l’ex Milan arrivasse alla Fiorentina da svincolato, quindi senza aver potuto lavorare con la propria squadra, ma comunque impegnato con l’Italia di Mancini anche tra la fine della passata stagione e l’inizio di questa. E Iachini, appunto, non vi ha mai rinunciato se non col Padova in Coppa Italia, schierandolo titolare sempre, sei volte su sei, in campionato e sempre in una mediana tutta particolare con Castrovilli e Amrabat (o Duncan alla prima giornata).
IRRICONOSCIBILE. Certo è che il Bonaventura visto nell’ultimo lasso di stagione scorsa a Milano non è lo stesso visto fin qui a Firenze. Colpa del tour de force a cui è stato costretto e di conseguenza di una condizione non ancora ottimale? O di un crollo di prestazioni? O di un assetto tattico che non gli sta permettendo di esprimersi ai livelli di pochi mesi fa in rossonero? La pochezza della manovra della Fiorentina di certo non lo sta aiutando. E a Parma, intanto, potrebbe iniziare dalla panchina per lasciar spazio a Pulgar. Per lui sarebbe la prima volta in stagione.
Di
Gianluca Bigiotti