Rassegna Stampa

Italiano vince con il doppio regista. Beltran, qualche segnale s’è visto

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Primo tempo di grande difficoltà per i viola mentre nella ripresa ottima risposta della squadra che ha portato a casa il risultato

L’inizio della partita non è stato esattamente dei migliori per la Fiorentina. Nemmeno cinque minuti infatti, e dopo un altro (l’ennesimo) svarione di Parisi il Genk aveva già preso un palo. Un grosso spavento buono per suonare la sveglia anche se, in realtà, si ripeteva ogni volta chi belgi si affacciavano dalle parti di Christensen. Scrive il Corriere Fiorentino.

Soprattutto, si torna sempre lì, quando scendevano sulla destra viola. Basta pensare al gol. È bastato un uno-due per mettere in mezzo Parisi prima che Quarta dimostrasse quanto il vecchio detto (difensore scivoloso, difensore pericoloso) spalancasse la porta a Kayembe. Ma quest’anno, si sa, l’argentino dà il meglio di sé nell’area avversaria. E così, stavolta, è stato lui a travestirsi da numero 9 e a firmare l’1-1.

Prima dei due gol invece, si era vista qualche soluzione nuova. I due terzini sempre altissimi, per esempio, con le ali molto più strette e più vicine alla prima punta. Un modo per cercare alternative al solito gioco in ampiezza. E per portare più giocatori possibili vicini alla porta. Il problema, era il ritmo.

Troppo lento per pensare di creare pericoli e non a caso, l’1-1, è arrivato su palla inattiva. Per vincerla insomma, serviva di più. Per questo Italiano nel secondo tempo se l’è giocata col doppio regista (Arthur-Maxime) e soprattutto con Beltran alle spalle di Kouame e, qualcosa di meglio, s’è visto.

L’azione che ha portato al rigore, per esempio, è stata spettacolo puro. Tre passaggi, tutti di prima e via, per il 2-1 di Nico e per una preziosissima vittoria. Perché vale la qualificazione, e perché ridà un po’ di entusiasmo ad una squadra che rischiava di entrare in un pericolosissimo tunnel di tristezza.

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