Firenze sognava l’allenatore ora alla Lazio, ma il tecnico ex Spezia ha stupito tutti fin qui con una vera rivoluzione silenziosa
A Roma a caccia di una vittoria contro una big, anche a costo di far “piangere” quel Sarri che una città intera, fino a pochi mesi fa, sognava di vedere sulla panchina viola. Invece, a rovesciare la prospettiva facendosi garante di una rivoluzione silenziosa, fatta di sudore e lavoro, è stato Vincenzo Italiano, l’uomo che in poco più di 100 giorni si è fatto garante, prima di tutto di orgoglio. Pure per lui, il “pressure test” contro la Lazio vale doppio: c’è da provare a tenere i bianconcelesti ancora a distanza in classifica, se possibile, alimentando il distacco, e da sfatare quel tabù delle ultime sconfitte contro le big. Aspettando la gara contro la Juventus, il prossimo 6 novembre, ecco che battere i biancocelesti assumerebbe un valore gigantesco. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
L’ALLIEVO E IL MAESTRO. In trasferta, fino ad oggi, la Fiorentina ha trovato la vittoria tre volte su cinque partite. A spezzare questo mini-ciclo è stato il gol di Aramu, a Venezia, ma la stagione è solo all’inizio. Sarri è già corso ai ripari dopo il ko contro il Verona: sarà un po’ come una partita a scacchi tra un maestro che, partito dall’Eccellenza, ha già vinto uno scudetto (con la Juventus) e un’Europa League (con il Chelsea) e l’allievo che ne ha studiato filosofia e movimenti in ogni modo. Italiano lo aveva detto anche a Moena: «A chi mi ispiro? Per quello che ha fatto anche Sarri ha destato grande interesse, prima col Napoli e poi col il Chelsea».
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Redazione LaViola.it