Editoriali
Italiano si prende le colpe, la speranza è che sia solo un incidente di percorso. Ora una sosta preziosa per tanti motivi
Brutta Fiorentina, mai realmente pericolosa. Prima di parlare di ridimensionamento è giusto dare tempo alla squadra, ma intanto Italiano si è assunto le colpe di una partita completamente sbagliata
Vincenzo Italiano non se l’aspettava. Immaginava una gara diversa da parte dei suoi fedelissimi. Al di là dei quattro schiaffi di San Siro l’analisi post partita è stata lucida. “Abbiamo dimostrato, al di là dei miei ideali e dei miei principi, che chi non sta al cento per cento non può mettere piede in campo. Ho voluto pensarla diversamente, ho voluto premiare chi aveva grande entusiasmo dopo la partita di coppa. Invece in questa categoria devi essere al 100% fisicamente. Mi assumo tantissima responsabilità: mi è successo poche volte di mandare in campo chi non stesse al massimo e oggi ho sbagliato io“. Chi ci mette la faccia è sempre da apprezzare. D’altra parte Italiano è pagato per fare scelte e stavolta in larga parte non le ha azzeccate. Nel preparare la gara contro l’Inter si è immaginato qualcosa lontano poi dalla realtà. Succede.
Da qui in avanti si sviluppano nuove riflessioni, perché alla vigilia di questa partita si pensava che la Fiorentina potesse essere già in grado di infastidire (o almeno provarci) squadroni come l’Inter. La differenza è parsa invece abissale. Paradossalmente le due squadre erano sembrate più vicine per valori nella finale di Coppa Italia. “Questa non è la Fiorentina, non accadrà più una prestazione del genere“. Parole sempre di mister Italiano, che probabilmente nel pomeriggio del ‘Meazza’ ha imparato qualcosa. E c’è da scommettere che non derogherà più al suo credo ed alle sue rotazioni (che per la verità alla vigilia in tanti immaginavano, con i vari Kayode, Quarta, Parisi, Duncan etc.. in campo dal 1′). La Fiorentina oggi è sua come non lo è mai stata. Il mercato ha seguito per la maggior parte degli innesti le sue indicazioni. Per questo oggi la pressione sulle sue spalle è maggiore rispetto al passato. Vero è che serve tempo. Sono arrivati nove giocatori nuovi, alcuni molto giovani, altri come Maxime Lopez li vedremo più avanti. Ci sono infortunati eccellenti come Barak, che sicuramente avrebbe dato fiato a Bonaventura se fosse stato bene. Attenuanti non mancano di certo, ma uscire dalle partite in questo modo ad inizio secondo tempo non si può. Lo sa Italiano, lo sanno i calciatori.
Adesso l’obiettivo è quello di prendere il buono, se c’è qualcosa di buono da poter prendere, dalla debacle contro l’Inter. Tempo per lavorare ce n’è in concomitanza della sosta. E queste due settimane saranno vitali da tanti punti di vista. Inserire i nuovi, migliorare la condizione fisica di alcuni giocatori (Nzola su tutti), recuperarne altri dopo il primo sforzo della stagione (Arthur e Bonaventura) e sistemare qualcosa a livello tattico. Non poco, saranno quindici giorni intensi al Viola Park. Ma dopo questa pausa si ripartirà a tutto gas. E come hanno detto Italiano e Biraghi dopo la partita, non si può lamentarsi di un qualcosa che la Fiorentina ha voluto con tutte le forze. Lo scorso anno si è fatta l’abitudine al doppio impegno settimanale, adesso occorre necessariamente sfruttare l’esperienza di un percorso già vissuto e dimostrare che lo scivolone di Milano è stato solo un incidente di percorso contro una squadra forte. Questo è innegabile. Poche settimane fa l’Inter contendeva la Champions League al Manchester City.