La Fiorentina attuale è sufficiente per ben figurare in Conference, ma non è abbastanza per vincere in campionato. Il battibecco tra Joe Barone ed i tifosi alimenta la tensione dopo la partita
Il sospetto che il livello della Conference League fosse più basso rispetto alla Serie A lo avevamo già avuto, ma adesso è diventato una certezza. Si spiega (anche così) l’ennesima non vittoria della Fiorentina in campionato (ormai manca dal 7 gennaio contro il Sassuolo). Ed alla squadra di Italiano è andata pure bene, perché il pareggio di Cabral (ancora buono il suo ingresso a gara in corso) è arrivato quando mancavano pochi minuti al fischio finale. Un punto che non muove troppo la classifica, ma che salva il salvabile. In primis l’onta di veder l’Empoli festeggiare una vittoria al ‘Franchi’. In secondo luogo perché evita una sconfitta che avrebbe fatto ancora più male.
Italiano è parso più arrabbiato del solito. Spesso incredulo e amareggiato, ieri piuttosto nervoso e scocciato. La Fiorentina la partita l’ha giocata (nella ripresa è stata senz’altro dominante), ma i numeri non raccontano tutta la verità. I 27 tiri dei viola verso la porta non sono stati pericolosi (tranne un paio nel finale sui quali è stato bravo Vicario). Solo 4 i tiri in porta (gol compreso) e nel complesso la Fiorentina è parsa la solita di questo scorcio di campionato. Volenterosa ma spuntata. Coraggiosa ma imprecisa. E stavolta, purtroppo, si è fatta anche gol da sola, con Amrabat che ha regalato il pallone del gol all’Empoli e con Terracciano che non è sembrato irresistibile sul tiro di Cambiaghi. Sensazioni troppo differenti rispetto a giovedì scorso, quando la Fiorentina è stata brava a mettere a nudo i tanti difetti del Braga, il cui livello tecnico si è dimostrato piuttosto basso. Questo non deve togliere i meriti alla Fiorentina per l’ottima prestazione, ma deve far riflettere sul livello complessivo.
Il malcontento resta palpabile (testimonianza ne è l’alterco tra Joe Barone ed alcuni tifosi dopo la partita), fra i tifosi c’è la paura sportiva che il campionato sia diventato una sorta di scocciatura tra una coppa e l’altra. Concetto forte, ma la Fiorentina deve fare di tutto per provare a rialzare la testa in Serie A. Su questo Italiano non ha dubbi. Lo ribadisce ogni volta che ne ha l’occasione, ma la tanto ambita continuità non è amica della Fiorentina in questa stagione. Dopo un picco alto, c’è sempre stata subito una discesa. E questo è un altro dei problemi.
Adesso il ritorno contro il Braga ed una partita importantissima lunedì sera a Verona. Considerando una formalità la sfida europea, al ‘Bentegodi’ servirà una Fiorentina proprio versione coppa per tornare a Firenze con dei punti. Al di là del buon percorso nelle coppe, il campionato è sempre stato la cartina tornasole di ogni stagione. Tra farlo bene e farlo così a singhiozzo c’è tutta la differenza del mondo. A prescindere da quello che succederà in Conference League e Coppa Italia, due competizioni che paradossalmente possono rendere ancora soddisfacente ed importante la stagione.
Di
Alessandro Latini