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Italiano sfida Motta, e c’è un dato che fa ben sperare

Scontro tra due allenatori che tanto bene stanno facendo in questa stagione e che si giocano un pezzo d’Europa al Dall’Ara

C’è un dato, in questa sfida, che preoccupa Motta e conforta Italiano, è il recupero-palla in zona d’attacco, la Fiorentina è la squadra che in Serie A ruba palla in alto più di tutte le altre (211), il Bologna è la squadra che ne concede di più (206): le famose, insistite e talvolta ostentate uscite dal basso… Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Però sul loro campo i rossoblù sono imbattuti da undici partite, hanno perso la prima contro il Milan, poi ne hanno vinte nove e pareggiate due e ora Thiago punta al record del 1989-1990, con una striscia di sedici partite al Dall’Ara senza sconfitte: c’era Gigi Maifredi in panchina. Per la cronaca, la serie di imbattibilità venne interrotta dal Napoli (4-2, segnò pure Diego).

A proposito di Maifredi, anche Thiago Motta e Italiano sono due allenatori che amano stupire, seguono la loro idea che spesso, non sempre, è vincente. Per questo oggi dobbiamo aspettarci qualche colpo a sorpresa, nella formazione o nell’impostazione. La differenza fra i due è data dalle coppe. Italiano ha dimostrato di sapersi adattare ai tre impegni a settimana fin dalla prima occasione, altrimenti la Fiorentina non sarebbe arrivata in fondo a due tornei e ottava in campionato. È quello che manca ancora a Thiago Motta, il confronto con le coppe. È una distanza che potrebbe essere colmata la prossima stagione.

Ci siamo soffermati a lungo sugli uomini delle panchine perché questo derby porta con sé le loro visioni, ma poi sul campo non vanno quei due (in questo caso il duello vedrebbe un favorito: Thiago), ci vanno i giocatori e sia Motta che Italiano sanno di potersi affidare a protagonisti di valore.

A Orsolini che ha già segnato otto gol in diciannove partite ed è a -3 dal suo record personale (undici reti in trentadue gare del campionato scorso). A Gonzalez che ha già eguagliato il suo record con sette gol in sedici partite, quanti ne aveva segnati nel campionato scorso in trentatré gare. Ma soprattutto ai due centravanti, così diversi, ma ugualmente preziosi per Bologna e Fiorentina, il talento di Zirkzee e la potenza di Belotti. Dalla panchina le idee, dal campo i gol.

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