
Il tecnico non parla di mercato, ma è parso visibilmente nervoso. In campo la ‘solita’ Fiorentina: volenterosa, a tratti alla pari con l’Inter, ma la fatica per segnare resta tanta. Pure dal dischetto
Incompiuta. Anche incompleta. Insomma, la solita Fiorentina. L’impegno non è mancato nemmeno contro l’Inter, ma alla fine restano gli zero gol e gli zero punti in classifica. Serata così, complicatasi quasi subito, quando un paio di avvisaglie c’erano già state. Inter con dieci uomini sotto la linea della palla, il palleggio in certi casi deve essere pulito e rapido. Altrimenti sono guai. E guai sono stati. Prima Lautaro ha perdonato, poi (sulla seconda ripartenza) Faraoni ha salvato in corner su un gol certo di Carlos Augusto. Peccato che dal corner sia arrivato il gol partita. Poco chiaro il perché su Lautaro ci fosse in marcatura il piccolo Parisi.
L’1-0 ha complicato i piani di Italiano. Ma la Fiorentina è stata brava a rimanere in partita. Un po’ di fortuna, una parata di Terracciano. Fino al miracolo di Sommer sul tiro di Bonaventura e su un episodio più che sospetto in area nerazzurra, con Bastoni che tira giù Ranieri. Più rigore che no. Nella ripresa solita musica. Anzi, migliore. Inter meno pericolosa ed efficace in ripartenza. Fiorentina con poche idee ma con tanta voglia. Dopo un’ora entra Nico Gonzalez. Mancava da metà dicembre. Un paio di azioni delle sue, poi la palla del pareggio. Ma stavolta il rigore è orrendo. Il primo errore in Serie A e in maglia viola se lo ricorderà. Tiro lento e centrale, poca fatica per Sommer. Il resto è stato un assalto di nervi e cuore fino al fischio finale. Ma non è bastato.
Anche perché a oggi la squadra non è stata aiutata dalla società. Restano quattro giorni di mercato nei quali prendere almeno un rinforzo in attacco. Ruben Vargas o chi per lui. Italiano sull’argomento è parso visibilmente nervoso in sala stampa. Un ‘no comment’ che dice molto (“Non ne parlo, fatemi un’altra domanda. Non ho niente da dire”). Si aspettava qualcosa già da giorni. Il solo Faraoni non può bastare, anche perché la coperta è corta là davanti. Da oggi a lunedì sarà una corsa contro il tempo.

Di
Alessandro Latini