 
																												
														
														
													Il 2-1 sul Monza vale il sorpasso sul Napoli e l’ottavo posto con vista Europa per la prossima stagione
Mister Conference League – per gli amici Vincenzo Italiano – prova a regalare quella Coppa anche dal… campionato prima di aggredirla il 29 ad Atene contro l’Olympiacos. Rimontona viola, 8° posto, sorpasso sul Napoli che venerdì verrà al Franchi e onda europea che serve a sgretolare un Monza che, tenuto in asse da Di Gregorio, non vince da 58 giorni, troppi per allargare sorrisi e ancora pochi per fare i 100 punti che Palladino desidera nel totale delle sue due stagioni. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
BOTTA E RISPOSTA. La gara? Battagliata e anche un po’ scarabocchiata, nella quale Nico (ovunque) rimedia al vantaggio di Djuric e Arthur trova non solo una “verticale” divina ma anche il primo gol in viola. Riemersioni decisive. Per mescolare e “incasinare” un po’ la marmellatona del primo tempo — tanti duelli, tante mischie, Monza ripartente, Fiorentina inizialmente un po’ pachidermica nel cercare tessiture — l’unico modo era cercare di cambiare gli uomini di posizione, slittamenti momentanei per confondere marcature e riferimenti Palladino si prende il vantaggio quando decide di intensificare gli scambi fra chi è largo a destra e chi sta sotto-punta, ovvero Colpani e Mota: il gioco del “vieni tu che vado io” funziona. Così fa la Fiorentina: Barak, partito a sinistra con Castrovilli sottopunta, si è portato a destra e nel secondo cross fatto per bene ha trovato la testa di Nico Gonzalez in una improvvisazione strutturale che ha fatto il paio con quella del Monza.
IN VERTICALE. Palladino si mette a tre dietro. Morale: lo sviluppo del Monza è sempre di ripartenza, tende ben piantate a terra e poi si riparte sull’errore degli altri. La domanda, come in altre partite, è: ma perché uno vellutato come Arthur verticalizza solo un pallone su venti? Ecco: quando il brasiliano gode di una libertà quasi mai vista al limite dell’area fa semplicemente da solo, botta di destro, ci penso io, ed è il primo gol in assoluto che porta al 2-1. La visione verticale paga sempre ed è chiaro che qui si chiedevano perché mai l’ex Barça si limitasse a far girare la squadra senza tentare mai la giocata profonda.
 
												
																					
 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														
Di
Redazione LaViola.it