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Editoriali

La Fiorentina di Italiano e quei dettagli da sistemare. Per piegare la sorte a proprio vantaggio

Per quanto possibile, il tecnico gigliato deve lavorare sulla testa dei suoi. Troppe volte la Fiorentina si è autosabotata

Nel post partita di Fiorentina-Roma, il giornalista di DAZN Stefano Borghi chiede a un tristissimo Vincenzo Italiano perché i dettagli vadano sempre in negativo quando si parla della sua Fiorentina. A quella risposta il tecnico gigliato risponde: “Ci sta non essere lucidi e veloci come a inizio partita. Per me il dettaglio è il rigore, il tenere la palla all’ultimo secondo con un uomo alto che deve tenere palla e farla scoppiare. Sul gol riesce anche tutto perfetto all’avversario, ci può stare. Ci manca un po’ di malizia, furbizia, questo è il dettaglio che non ci sta facendo vincere partite”. 

Lo stesso Italiano nell’intervista aveva più volte affermato che la vittoria sarebbe stata ampiamente meritata, ma era sfumata anche per un po’ di sfortuna. Il tecnico ha ragione, perché i viola avrebbero ampiamente meritato di portare a casa i tre punti contro i giallorossi. Ma troppo spesso la sfortuna colpisce la Fiorentina in questa fase della stagione. Anche quando meriterebbe di vincere. La Fiorentina vista nelle ultime uscite resta infatti una squadra in ripresa dopo un inizio di 2024 disastroso. Una squadra che arriva da una delle migliori prestazioni dell’anno con la Lazio e che la replica con i cugini della Roma. Nel mezzo, il passo falso col Torino e la vittoria più complicata del previsto col Maccabi Haifa, ma il trend resta tutto sommato in crescita se si guardano a queste prestazioni rispetto a quelle di qualche settimana fa. Soprattutto, l’aver vinto il duello contro la bestia nera Sarri e l’aver incartato l’astro nascente De Rossi dimostra che Italiano sia tutt’altro che incompetente, come invece ritiene quella parte di tifoseria che lo erge a principale responsabile di ogni difetto la squadra evidenzi.

Tuttavia, per fare un ulteriore salto, per vincere partite come quelle con la Roma, per superare il momento difficile, bisogna continuare a lavorare e cercare di crescere. Per quanto possibile. Infatti, non tutto si può allenare. Non tutto si può ricondurre a imprecisioni dell’uomo che guida la squadra. Nzola che, completamente solo, a Lecce serve un assist di testa a Piccoli, regalando il pareggio, non è allenabile. Così come non è allenabile la scarsa reattività di Igor sul famigerato gol di Bowen in finale di Conference League – nel quale, tutti coloro che analizzano l’episodio sembrano dimenticarsene, la difesa è alta perché è in atto un rinvio lungo del portiere. Persino la Juve di Allegri si alza in quelle situazioni –. Così come non sono allenabili i due errori dal dischetto del rigorista fin lì infallibile Gonzalez. Oppure, l’aver lasciato Llorente libero di tirare nonostante l’azione derivasse dagli sviluppi di un corner.

Tuttavia, troppe volte la Fiorentina ha mostrato un’incredibile fragilità mentale nei minuti finali delle partite nei quali è in vantaggio, o comunque ha qualcosa da perdere. Come se sapesse che, da un momento all’altro, può accadere la catastrofe e dunque accadrà, nella più classica delle profezie che si autoavverano.

Alla ‘malasorte’ innegabile di certi episodi, come quello della scorsa domenica, bisogna rispondere col lavoro sulla testa e sui dettagli. Perché se Gonzalez sbaglia i rigori non ci si può fare molto, ma se sul dischetto si presentano Ikoné, Bonaventura o Biraghi qualcosa si può migliorare sotto questo aspetto. Con gerarchie chiare, visto che il metodo “tira chi se la sente” non ha funzionato. Allo stesso modo, se l’1-1 a Lecce è principalmente responsabilità dell’errore di un singolo, non è possibile che la squadra perda la testa e conceda l’immediato raddoppio. Occorre migliorare nella gestione dei momenti chiave della partita. E Italiano lo sa bene, perché ripete come un mantra quanto sia fondamentale il concetto di “percezione del pericolo”.

Ecco, in questo l’allenatore deve fare un salto in avanti. Perché in una squadra la forza mentale viene trasmessa anche e soprattutto dal proprio condottiero. E se questa squadra, con i suoi tanti limiti strutturali che troppo spesso dimentichiamo, è in grado di mettere in crisi Lazio e Roma, è un vero peccato che a volte si smarrisca per le piccole cose. Per i dettagli, appunto.

Se Italiano vuole far compiere un altro passo in avanti a questa Fiorentina, ora che ci si avvicina al momento clou della stagione, oltre a portarsi a casa le buone notizie da una grande prestazione contro la squadra più in forma del campionato, bisogna lavorare anche sulla più piccola componente che non sta funzionando. D’altra parte, fino a un certo punto, la fortuna può essere anche piegata a proprio vantaggio. Lo diceva un nostro arcinoto concittadino.

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