Coraggio e forza nelle proprie idee, il tecnico viola se l’è giocata contro la Lazio puntando tutto sulla qualità
Mago, per come ha saputo calare le carte giuste. Sì, senza rivelarne il trucco. Prestigiatore, per come ha stupito tutti, con la sua mossa. Assolutamente a sorpresa. Ma il Vincenzo Italiano che l’altra sera ha strapazzato la Lazio, non lo si può chiamare illusionista. No, perchè, la vittoria sui bianconcelesti è stata bella, importante e assolutamente concreta. Così, sul palco del Franchi, mago Vincenzo è stato abilissimo a estrarre dal cilindro una formazione che prima del fischio d’inizio (alzi la mano chi non ha pensato questo) sembrava avventata, troppo sbilanciata e via dicendo. E invece, proprio con quella formazione – un mix complicato ma efficiente di alta qualità e spregiudicatezza offensiva – ha portato a casa un risultato d’oro. Magico, appunto, scrive La Nazione.
DUE PIU’ QUATTRO. Sulla mediana il jolly è stato Bonaventura, sistemato accanto ad Arthur. Il Jack oltre ad Arthur. Ovvero un’iniezione di qualità sopraffina con conseguente rinuncia a quel qualcosa in più che arriva in fase di copertura e fisicità quando lì c’è Duncan. Italiano ha avuto il coraggio, la forza e la determinazione nel fare questa scelta. Ha osato, con l’obiettivo di non rinunciare ai piedi e alle idee di Bonaventura, senza però scardinare il modulo o sacrificare un’altra delle sue pedine indispensabili nella linea a tre alle spalle di Belotti. La sua Fiorentina contro la Lazio non ha limitato la caratura dell’attacco con la linea a tre dietro il Gallo, composta da Nico, Beltran e Sottil. Una bomba.

Di
Redazione LaViola.it