Il tecnico viola presenta la gara col Sassuolo di domani e la Finale di Conference League che attende la Fiorentina col West Ham
Il tecnico viola presenta in sala stampa la gara col Sassuolo di domani e la Finale di Conference League che attende la Fiorentina contro il West Ham: “Loro sono andati in Portogallo a preparare questa Finale. Purtroppo, noi, dobbiamo stare molto concentrati per la gara di domani col Sassuolo. Sono punti che vogliamo ottenere, contro una squadra difficile. Noi vogliamo vincere domani, perché ci serve per la classifica, e non possiamo pensare solo al West Ham. Dovremo fare le scelte migliori anche in ottica minutaggio in vista della finale. E’ una gara importante, a differenza del nostro avversario, che può preparare solo la finale”.
VOCI FUTURO. “Non sono né uno stimolo, né un disturbo. Non esiste altro, per me, che questa finale e questa partita col Sassuolo. Di altre cose non so. Non penso, non le sento, non mi disturbano perché non esistono altre cose che queste due partite. Chiaramente le due gare hanno pesi diversi. Ma sono gare in cui dobbiamo e vogliamo fare bene”.
INTER. “Questa finale ci lascia un pò di amarezza perchè non abbiamo sollevato il trofeo al cielo. Ma ci lascia molto in termini di consapevolezza ed esperienza. Abbiamo messo in grande difficoltà la finalista di Champions, una squadra forte come l’Inter. Dobbiamo anche prendere coscienza degli errori fatti, da non ripetere. Soprattutto dietro. In una finale, gara secca, in cui non puoi rimediare, non devi commettere errori, di reparto ed individuali”.
SASSUOLO. “Ho chiesto ai ragazzi di lavorare con testa e fiducia. Come prima e dopo la finale con l’Inter. Domani ci sono tre punti in palio, che precede una gara ancora più importante di quella di Roma. Quindi serve testa e arrivare preparati a Praga. Vogliamo onorare al massimo la partita col Sassuolo perchè arrivare carichi a quella partita ci farebbe bene”.
PERCORSO. “Io e la Fiorentina arrivavamo da una stagione di sofferenza quando sono arrivato. Sia io che la Fiorentina. L’obiettivo era creare una identità e fare un bel gioco, farci rispettare. Lo abbiamo fatto, ottenendo anche grandi risultati, con due finali che non è da tutti nella stessa stagione. Volevamo fare bene, non ci aspettavamo così bene. Il percorso, per me, è stato molto positivo. Non dobbiamo porci limiti. Speriamo di concludere nel migliore dei modi questa annata. Una finale non l’abbiamo vinta, faremo a Praga la stessa gara come con l’Inter. Speriamo vada meglio. Avevamo approcciato la competizione non come si doveva fare. Siamo partiti con un pari col Riga e un ko a Istanbul. Da lì in avanti abbiamo approcciato ogni gara al massimo, affrontando ogni gara come una finale. Quelle due batoste, secondo me, ci hanno lasciato molto, tanto che poi abbiamo fatto un grande cammino in questa Conference League, tirando fuori carattere e andando a fare benissimo in stadi caldi e con avversari forti. Ora siamo in finale, in cui dobbiamo essere bravi perché ogni dettaglio fa la differenza”.
CABRAL. “Mancano ancora dei giorni. Dobbiamo valutare tutto. Oltre a pensare al Sassuolo. Sono contento che stia molto meglio Cabral, che ha avuto un piccolo problema che non gli ha impedito di giocare ma che ti condiziona. Averlo al massimo per queste ultime due gare è molto importante. Adesso avrò io il problema, nello scegliere tra Arthur e Jovic. L’obiettivo era ed è avere tutti al 100%”.
CEROFOLINI. “Tutte le volte che è stato chiamato in causa ha fatto bene. Mi ha sorpreso la sua personalità, all’esordio, non era scontato. Ha fatto ottime partite ogni volta. Gli faccio i complimenti, vediamo cosa accadrà in queste ultime due partite. Avere tutti dentro, coinvolti, a disposizione per queste due gare è un traguardo raggiunto che avevamo come obiettivo. Anche il secondo portiere, adesso, è pronto a livello fisico e mentale. Ed è un successo”.
COPPE-CAMPIONATO. “Non è la prima volta che accade che ci siano squadre che facevano bene in campionato e male nelle coppe e/o viceversa. Le tre competizioni sono motivo di orgoglio, ma qualcosa ti toglie. Energie, concentrazione e chi arriva in fondo vuol dire che è riuscito a lavorare nel migliore dei modi. Se sei bravo arrivi in fondo, ma con tanti ostacoli. Di triplete ne ho visti pochi. Non è facile essere al top per 60 partite in una stagione. Noi abbiamo fatto un cammino in cui siamo stati in corsa fino al termine in Serie A, in finale di Coppa Italia e Conference League. Altri non sono dove siamo noi. Quindi, penso sia un merito”.
OBIETTIVO. “Mi avevano chiesto di non soffrire più. In diversi me lo avevano detto quando arrivai alla Fiorentina. Vado molto fiero di questo, perché l’obiettivo è stato raggiunto subito. Forse abbiamo commesso anche degli errori. Quando fai questo mestiere…devi sempre cercare la perfezione. Forse in qualche gara potevo fare qualcosa di diverso, che magari mi servirà per crescere”.
RIGORI. “Ogni rifinitura andiamo a provare i rigori. Ovviamente, essendo una finale, abbiamo deciso di provare tutti. Ci sono quei 9-10 che sono bravi, freddi, ma durante queste gare ci sono i cambi e altre situazioni. Andrà a battere, dunque, chi se la sentirà, per quanto si lavori sempre su questo”.
WEST HAM. “E’ arrivata in finale con merito, perché è una squadra forte ed era candidata ad arrivare a questo traguarda. Il West Ham è la tipica squadra inglese, forte, fisica, con un tecnico molto bravo. Sappiamo il valore del West Ham, con pregi e qualche difetto che speriamo di poter sfruttare. E’ una delle squadre più forti che partivano in questa Conference League, quindi sappiamo che dovremo fare una partita di grande livello di attenzione”.
FIORETTO. “Promesso alla squadra che andremo tutti a cena e pagherò io. Ho un debito con la squadra. Non faccio fioretti, o riti scaramantici. Non voglio promettere chissà cosa. Mi auguro solo di non vedere qualche mio calciatore in lacrime come a Roma. Per il resto…”.
WEST HAM-INTER. “E’ una squadra il West Ham che ti lascia il pallino del gioco, spesso, che sta bassa e cerca di ripartire, come è tipico di chi vuol far male in questo modo. Mi aspetto questo tipo di soluzione e atteggiamento. Dovremo essere molto bravi nel non sbagliare passaggi o palloni, lavorare bene sulle preventive e non permettere loro di ribaltare l’azione. Hanno grande fisicità e corsa, sono forti nei duelli. Dobbiamo essere capaci di limitarli e fare meglio di loro”.
CASTROVILLI. “Prima di farsi male era diventato un calciatore totale, fondamentale per noi. Attaccava, ripiegava, difendeva. Ora, pian pianino, sta tornando quello del pre infortunio. Logicamente ci stanno alti e bassi quando si viene da uno stop così. Ora sta crescendo ancora, si è riacceso, e dall’anno prossimo penso che ci sarà un Castrovilli al cento per cento, spesso arriva dentro l’area, cosa in cui è cresciuto”.
Di
Redazione LaViola.it