Italiano, filosofia alla ‘quasi Zeman’. Tanta intensità e ricerca del varco in profondità. Chi sbaglia, però, paga. Serve applicazione massima da parte di tutti, chi non recepisce esce
Com’è il calcio di Italiano? I giocatori ci pensano e poi rispondono: “diverso”. E bisognerà capirle bene queste differenze, perché il confine fra l’aggressività e il rischio di restare scoperti offrendosi per le ripartenze dell’avversario determinerà successi o sconfitte, scrive La Nazione.
QUASI ZEMAN. La filosofia di Italiano assomiglia ad un ‘quasi Zeman’, più equilibrato. Aggressività, ma anche pazienza nel giro palla, senza l’ossessione dell’attacco a tutti i costi, in attesa di trovare il varco giusto per infilarsi senza pietà, in verticale, per fare male davvero. Intensità e applicazione sono fondamentali, i giocatori devono divertirsi durante la partita sapendo però che c’è un limite: chi sbaglia paga, come è successo a Ranieri, che ha provocato il rigore segnato dai dilettanti dell’Ostermunchen. Non ci sono preferenze, puoi chiamarti Vlahovic o Pincopalla, chi sbaglia esce, per un messaggio chiaro anche a chi parte dalla panchina.

Di
Redazione LaViola.it