Il tecnico viola ha parlato anche del suo ritiro da calciatore: “Ritirarsi è stato come morire, quello che più mi manca sono le partitelle”
Intervenuto in una diretta social sui canali ufficiali del club viola insieme ai colleghi Aquilani e Panico, Vincenzo Italiano ha affrontato diversi temi: “Con Alberto ci incontriamo spesso sul campo, con Patrizia un po’ meno ma ci sarà modo di confrontarci“.
IL RITIRO E IL PRESENTE. “Il calcio per me è una ragione di vita e riuscire a diventare un calciatore professionista è stato un sogno. Ritirarsi è stato come morire, quello che più mi manca sono le partitelle, le emozioni che condividevi con i tuoi compagni. Poi ho avuto la possibilità di diventare un allenatore e rivivere un po’ quei momenti, anche se è tutto diverso. Questo è un lavoro h24 in cui non stacchi mai, ma se c’è la passione non pesa nulla“.
EMERGENZA DIFESA COL MILAN. “È un bel problema, c’è una maledizione sui centrali. Stiamo provando delle soluzioni e ci faremo trovare pronti. Lucchesi è un ragazzo interessante, con personalità e ottimo mancino, si stava allenando con noi ma purtroppo si è fatto male anche lui“.
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Redazione LaViola.it