Il problema del gol non lascia tranquillo l’allenatore della Fiorentina che sta cercando una soluzione a breve termine
La Fiorentina è stata la squadra che nel turno di Conference ha tirato più volte in porta, addirittura 30. «Queste sono soddisfazioni», ha commentato un tifoso viola sul Web. Meglio rifugiarsi nell’ironia dopo l’1-1 contro il Riga. «Una partita che dovevamo assolutamente vincere, senza se e senza ma», ha ammesso il direttore sportivo Pradè. Scrive La Nazione.
Resta il dato più clamoroso, così tanti tiri verso la porta per un solo gol. Macché ironia, Italiano ha pochissima voglia di scherzare. Anche perché sta vivendo il primo vero momento complicato da quanto è a Firenze, almeno dal punto di vista ambientale. Come sta incassando le prime critiche? C’è il rischio che trasferisca ulteriori tensioni sui giocatori, alcuni dei quali in chiara difficoltà quando in campo devono prendersi responsabilità?
Il messaggio alla fine della partita contro il Riga fa pensare che l’allenatore viola stia cercando una via d’uscita. Ma nello stesso tempo non riesca a spiegarsi come facciano i suoi attaccanti a perdere (calcisticamente) il senno davanti alla porta. Problemi di mira o di personalità? Davvero qualcuno di loro – il primo pensiero va a Ikoné – in campo è così «impaurito» che preferisce non rischiare, piuttosto che sbagliare?
Cabral che ci prova sempre con la determinazione a metà? Jovic, ex Real, che da metà area di rigore spara sulla luna? Sottil che dà l’impressione di spaccare il mondo e poi non determina? Gonzalez quando rientrerà per giocare una striscia di partite senza problemi fisici?

Di
Redazione LaViola.it