Tris all’Atalanta e riscatto dopo la sconfitta di San Siro. La Fiorentina riparte bene dopo una sosta complicata
Le due settimane di sosta dopo la batosta di Milano hanno pesato eccome nella testa di Vincenzo Italiano. A San Siro si prese gran parte delle responsabilità per aver mandato in campo giocatori non al massimo fisicamente e all’interno del Viola Park si è rimuginato a lungo su quel che è stato. Prima di metterci la classica pietra sopra ci sono voluti giorni. Non solo per l’allenatore. Lo ha certificato anche Jack Bonaventura in rappresentanza dei calciatori. Questo per dire che la partita contro l’Atalanta era temuta più del dovuto. D’accordo la forza della squadra di Gasperini, ma la Fiorentina rischiava di prendere una strada non consona alle proprie ambizioni.
La risposta che aveva chiesto Italiano è arrivata. Puntuale. D’altra parte il gruppo quando ha sbandato poi si è sempre rimesso subito sulla retta via, almeno dal punto di vista dell’atteggiamento. Se all’Atalanta è mancata l’anima, parola di Gasperini, la Fiorentina ce l’ha avuta ed è riuscita a vincere una partita fondamentale per il suo cammino e per la consapevolezza del gruppo.
Bravo Italiano a tenere ‘vivo’ Quarta in un momento in cui è importante sia ben allineato mentalmente a Milenkovic e Ranieri. Bravo anche a tenere dentro i titolari Duncan, uno dei migliori in campo. Il resto lo hanno fatto la furbizia di Bonaventura e la caparbietà di Kouame, che ha tanti limiti tecnici, ma è entrato con la voglia di spaccare il mondo che spesso fa la differenza.
Nell’abbraccio finale con la Curva Fiesole c’è tutto quel che è stato nelle ultime due settimane. Rabbia, voglia di rivincita, voglia di zittire qualche critica piovuta su squadra e allenatore. La Fiorentina riparte, nel migliore dei modi. In attesa dei gol dei centravanti va bene anche così. Ora testa al Genk, primo ostacolo nella strada che porta ad Atene. Là dove vuole arrivare la Fiorentina.
Di
Alessandro Latini