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Italiano: “Dobbiamo essere più concreti sotto porta. Domani dovremo essere al massimo”
Il tecnico viola prende la parola alla vigilia della gara contro l’Udinese di Gotti
Domani la Fiorentina giocherà a Udine alle ore 15. Queste le parole in conferenza stampa di mister Vincenzo Italiano.
Sulle tante occasioni fallite: “Un aspetto che la squadra deve migliorare in modo molto veloce: non possiamo avere sempre 4-5 palle gol e non concretizzarle. Indirizzare le partite è un nostro obiettivo, essere concreti vuol dire mettere in difficoltà l’avversario e lavorare nella partita in maniera diversa. Con l’Inter, se avessimo concretizzato di più, non avremmo visto quella reazione dell’Inter, ma li abbiamo tenuti vivi. Le palle gol vanno concretizzate, quello ti permette di pensare in modo diverso ed avere ambizioni diverse“.
Sulle ultime partite: “Contro il Genoa siamo stati bravi a venire fuori nel secondo tempo. In quella partita questo aspetto mi è piaciuto tanto. Se devo un po’ tirare le orecchie, dico che quando subiamo gol accusiamo il colpo. E questo non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo riprendere il pallone e fare quello che sappiamo fare. Per 70 minuti siamo stati superiori all’Inter, però davanti avevamo i campioni d’Italia. Avevamo paura sulle palle inattive per la loro fisicità e fatalmente abbiamo preso gol in quel contesto“.
Su Gonzalez, Vlahovic e Bonaventura tartassati dai falli: “Non penso siano falli chirurgici, questo vuol dire però che abbiamo spesso noi la palla. Il fatto che questi calciatori vengano falcidiati da falli tattici, è un dato che un po’ mi piace, vuol dire che siamo noi a comandare. Espulsione Gonzalez? E’ chiaro che Nico non deve reagire così, anche se Bastoni era chiaramente da ammonire per me. La strada è quella giusta, la mentalità che vogliamo è uscire dal campo e dirsi che potevamo vincerla. Alla quinta giornata è un obiettivo importante“.
Su Bonaventura: “Lui sta facendo tutto in maniera egregia, sa dosare bene le energie, copre bene lo spazio. In questo momento ha tutte le qualità, è un giocatore che sta bene, soprattutto mentalmente, sono contento di averlo in questa condizione psicofisica“.
Sulla terza partita in una settimana: “La terza è sempre la più difficile, cerchiamo di arrivare lucidi, le rotazioni che abbiamo fatto erano mirate ad avere domani gente pronta per una gara intensa. Non recuperiamo Venuti e Castrovilli, sapevamo di poter perdere qualcuno. Ci aspetta una partita tosta, difficile, se domani non facciamo le cose al 100% ci metteranno in difficoltà, per fisicità, struttura e qualità degli attaccanti“.
Ancora sull’Udinese: “Tutti i calciatori sanno leggere le situazioni di gioco. Deulofeu è bravo uno contro uno, Pussetto attacca la profondità. Sono giocatori di livello. Loro in casa sono compatti, offrono poco, attenzione alle palle inattive perché anche loro sono molto fisici”.
Su Pulgar e Torreira: “Erick ha accusato un affaticamento dopo il Genoa. Ieri è rientrato in gruppo, ha smaltito il problema. Lucas ha giocato due partite dopo tanto tempo: ha giocato 70 minuti di alta qualità contro l’Inter. Non è al massimo, ma sta crescendo anche come intesa con i compagni. Lì in mezzo si fa sentire“.
Su come è cambiata la vita da allenatore viola: “Il fatto di fare l’allenatore di una squadra nuova è normale che ti cambi un po’ la vita. Io ci tengo sempre a lavorare bene, sacrificarmi durante la settimana. L’essere sempre sul pezzo è la normalità, io devo pensare solo a far rendere i miei giocatori contro qualsiasi avversario. Lavoro in una città bellissima, stupenda, non ci sono aggettivi per descriverla. La passione e l’entusiasmo che vedo in giro è bellissima. Non lascio niente al caso perché alimentare quest’entusiasmo è uno dei nostri obiettivi. La gente meritava un bellissimo regalo martedì sera. Quello che sto vivendo in questi mesi è un qualcosa di bellissimo. Spero che lo stadio visto contro l’Inter sia una costante“.
Su Vlahovic: “E’ normale che viva per il gol, quando non arriva ha la smania di andare subito a concretizzare quel che gli passa per i piedi. Non è sempre facile, dietro le spalle hai Maksimovic, Palomino, Skriniar… Adesso il nome Vlahovic è importante, tutti lo affrontano con le antenne dritte per 95 minuti. Ha avuto le occasioni anche con l’Inter, viene coinvolto spesso, sta lavorando bene. Non ci aggrappiamo solo a lui, giochiamo con tre attaccanti e nelle ultime partite hanno segnato due esterni. Quando meno se lo aspetta arriveranno partite in cui farà anche gol semplici. Cercheremo di migliorare l’assistenza e le palle gol, poi dovrà essere bravo lui a buttarla dentro“.
Su Duncan: “Alfredo è un professionista esemplare, io lo conoscevo da avversario. Sapevo delle sue doti con quel mancino, ha qualità importanti. Apprezzo l’aspetto caratteriale e umano. Dà sempre al 100%, il fatto che adesso è totalmente dentro vuol dire che è un ragazzo nella stessa identica situazione di Bonaventura. Lo vedo contento, felice, penso debba essere la normalità per un calciatore. Se uno lavora così, non posso non accorgermi di certe cose, mi ha stupito“.
Sulla difesa sempre cambiata: “Le partite ravvicinate son servite anche a me per dare una chance a tutti, i principi difensivi li conoscono tutti. Si è subìto gol come a Roma, in modo identico. I quattro di Roma e i quattro di martedì contro l’Inter devono crescere in determinati fondamentali. Poi si fanno delle scelte, chi lavora in un certo modo verrà premiato, ma in questo momento sono tutti sulle stesso livello. Mi dispiace per Terzic, ancora non l’ho potuto schierare, ma mai mollare perché il momento viene per tutti. Poi si può giocare con la stessa linea, come no, l’importante è che tutti sappiano quello che bisogna fare“.
