Le dichiarazioni dell’allenatore gigliato a margine della sconfitta dell’Allianz Stadium contro i bianconeri
Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina, ha parlato così a DAZN dopo la sconfitta sul campo della Juventus: “Primo tempo buttato? Troppo rispetto all’inizio per questa Juve, troppo timidi. Abbiamo cercato di rimediare con quello che può darci Maxime Lopez, poi mettendo dentro Beltran insieme a Bonaventura cercando di alzare il baricentro e ci siamo riusciti, creando tanti presupposti per pareggiare. Però paghiamo un primo tempo dove siamo stati poco propositivi, siamo entrati poco dentro l’area di rigore. Subendo gol qui poi si fa fatica. Ora però apprestiamoci ad affrontare questo finale con grande voglia, cercando di dare qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto nei primi 20 minuti”.
SE MI ASPETTAVO UNA JUVE AGGRESSIVA COME NEL PRIMO TEMPO. “Quello che fa la Juve quando ha voglia di mettere in difficoltà nel primo palleggio gli avversari penso sia qualcosa che può limitarti, perché hanno fisicità, sono forti sulle gambe. Questo è quel che hanno fatto nel primo tempo. In più noi abbiamo avuto poca velocità nel giro palla, non andavamo mai profondi e gli permettevamo di arrivare su tutti i corpo a corpo. Nel secondo manca la stoccata vincente, quella che ti permette in primis di arrivare al pareggio e sono convinto che, con l’inerzia della partita, puoi riuscire a cercare ancora qualcosina. Manca qualità negli ultimi 20 metri, chiaro che sono anche le zone più difficili da scardinare. Secondo me però ci abbiamo provato, siamo arrivati 4-5 volte a pochissimo dal pareggio, se c’è qualcosa che manca in determinate partite è proprio questo”.
MANCA QUALITÀ NEGLI INTERPRETI O NEL GIOCO. “Dopo una partita così posso dire che è un 50-50. Forse si può cercare qualche altro modo di attaccare per mettere in difficoltà queste squadre che decidono di fare solo difesa, oltre a mettere dentro quelle giocate che i Gonzalez, i Sottil, i Kouame, i Belotti hanno nelle proprie corde. Se non arriva nulla di tutto ciò perdi le gare. Oltre a tutto quello che proviamo per preparare le gare, ci dobbiamo mettere del nostro a livello individuale. Se non basta, abbiamo ancora un mese e mezzo di tempo e cercheremo di migliorare”.
TANTE TURNAZIONI OBBLIGATE POSSONO TOGLIERE QUALCOSA. “Hai usato il termine giusto: obbligato. In queste 148 partite, poche sono le volte che di mia spontanea volontà non ho voluto rimettere in campo la stessa formazione. Parisi aveva giocato 96′ dopo un bel po’ di tempo non può darmi quello che voglio, Barak poteva darci qualcosa in più sulle palle inattive e nello scontro fisico, per poi inserire Beltran nella ripresa e trovare gli spazi giusti. Sono scelte obbligate e strategiche, c’è gente che non recupera, gente che non può dare il 100%. Se non è arrivato il risultato oggi non penso sia perché non hanno giocato due della partita precedente. Queste sono domande che l’allenatore si fa, che alle volte non ti fanno dormire. Però la squadra l’identità non la perde, l’organizzazione rimane tale. Chiaro che spesso pecchiamo in qualche dettaglio nelle vari fasi e perdiamo le partite. Però per me avere tutti coinvolti e con una grande condizione può essere un grande risultato in fondo. Ci permette di arrivare in fondo a tutte le competizioni”.

Di
Redazione LaViola.it