Che crescita di Vincenzo Italiano! Nel 2018 giocava una finale playoff in Serie D. Da allora non si è più fermato nel percorso da allenatore
Anche il Corriere Dello Sport si sofferma sul percorso di Vincenzo Italiano. Il raggiungimento della finale di Coppa Italia a Roma del 24 maggio è solo l’ultimo fotogramma di un quinquennio che Italiano ha vissuto sulla cresta dell’onda.
GRADINO DOPO GRADINO. Vincendo, appunto, e salendo gradino dopo gradino la difficile scala fino alle vette del calcio italiano ed europeo. Per qualcuno la finale playoff in D del 2018 tra il suo Arzignano e il Campodarsego potrà sembrare un evento sportivo distante anni luce eppure l’allenatore sa bene che la scintilla di quella che, di lì a poco, si sarebbe rivelata un’incredibile scalata è scaturita proprio da lì. A partire da quella prima affermazione tra i dilettanti, infatti, Italiano non si è più fermato. Centrando prima con il Trapani, l’anno dopo, la promozione in Serie B tramite i playoff (nella doppia finale con il Piacenza) a dispetto di quello che a inizio stagione pareva l’unico obiettivo plausibile (la salvezza) e poi, pochi mesi dopo, bissando la promozione – ma dalla B alla A – con la matricola Spezia del doppio scontro col Frosinone, dopo aver perso cinque delle prime sette gare di campionato. Poi la salvezza coi liguri in Serie A, la conquista dell’Europa al primo anno alla Fiorentina, e adesso (intanto) la finale di Coppa Italia, con la possibilità di fare ancora strada anche in Conference League. A chi, in vista della sfida di Coppa con l’Inter, ha già iniziato a ripetere che Simone Inzaghi è il mago delle finali (9 trofei vinti in 12 ultimi atti disputati) sarebbe opportuno di ricordare che, nel suo piccolo, Italiano non è stato poi stato così da meno.

Di
Redazione LaViola.it