Il tecnico della Fiorentina parla alla vigilia della sfida di Marassi contro i rossoblu: “Squadra giovane, può ancora crescere”
Parla così il tecnico viola Italiano: “Tante squadre hanno cambiato allenatori e giocatori, abbiamo ottenuto un vantaggio in queste tre partite. Ma si può crescere e migliorare, continuare a credere in maniera ossessiva in quello che stiamo facendo in settimana. Sono convinto che questa squadra può crescere, a livello tecnico può far vedere molto di più, anche in personalità”.
GENOA. “E’ una squadra che ha messo in difficoltà il Napoli, ha vinto in rimonta a Cagliari. Domani sarà di fronte una squadra da affrontare con la massima attenzione, concentrazione. Lo stadio li spinge, una squadra forte, con giocatori di qualità, di temperamento. Un’altra gara difficile e un altro banco di prova importante. Veniamo da due vittorie, si deve cercare di dare continuità. Dobbiamo cercare di fare una grande prestazione”.
RAPPORTO CON I RAGAZZI. “La lealtà, la schiettezza e la sincerità pagano. L’ho detto al primo giorno ai ragazzi, il mio modo di gestire è questo. Se si è permalosi o troppo orgogliosi, se non si accetta di mostrare l’errore o di cercare di aggiustare qualcosa, è difficile. Ma se si pensa di squadra e si lavora per crescere, io sono l’allenatore e devo cercare di farlo in tutti i modi. Poi si scherza e si ride anche. Se tutto questo porta 1-2 punti in più in campionato, va bene. Poi è importante andare forte durante la settimana. Bisogna avere la smania e l’ossessione di riportare in campo quello che si fa in settimana. Lo stiamo facendo bene, sono convinto che si può ottenere qualcosa di importante”.
GIOCATORI RIGENERATI. “Ho sempre detto fin dal ritiro che questa è una squadra che ha dei valori. Stava a me, al mio staff, alla loro disponibilità cercare di migliorare quanto fatto nell’anno precedente. Io ho ottenuto una salvezza alla penultima giornata, così come la Fiorentina. Tutti insieme l’obiettivo è cercare di fare di più rispetto a quanto fatto l’anno precedente. Il lavoro sta continuando ora al centro sportivo, di segreti ce ne sono pochi. Se si va in campo lavorando con questa dedizione durante la settimana, in base ai principi che si vogliono sviluppare, i risultati arrivano. Ma qui nessuno è un mago, il segreto è avere passione, amore, attaccamento alla maglia, andare in campo e cercare di fare qualcosa in più rispetto all’avversario. Questo è quello che sta regnando negli spogliatoi a Firenze”.
PORTIERI. “Nell’ultima gara ho scelto di mandare in campo chi aveva lavorato per 15 giorni preparando nei dettagli la partita con l’Atalanta, abbiamo preferito non schierare chi è arrivato stanco o in ritardo. I serbi e gli italiani sono tornati prima. Altri non erano in grado di fare una grande prova a livello fisico contro una forte Atalanta. Per la porta ci sono delle gerarchie, i ragazzi lo sanno, e domani vedremo. Come ho sempre fatto, non mi piace anticipare le scelte, perché ci sono gli avversari che si preparano e dare vantaggi agli altri non mi piace”.
VIOLA RIVELAZIONE? “Tre giornate sono poche per dare giudizi definitivi. Due mesi di lavoro sono pochissimi. Godiamoci questo buon inizio, quando è uscito il calendario, dico la verità, ero abbastanza timoroso di iniziare con queste partite molto difficili. Abbiamo fatto 6 punti, siamo contenti, ma è lunga, difficile. Iniziano gli infrasettimanali: tre partite possono farti prendere il volo o rovinare quanto di buono è stato fatto. Piedi ben saldi a terra, sappiamo qual è il nostro obiettivo, di essere prima di tutto una squadra vera, mostrare la nostra identità e la nostra organizzazione in casa e fuori. Dobbiamo stare con le antenne dritte, non ascoltare nessuno. Dobbiamo spingere forte”.
VLAHOVIC. “Ribadisco: sono felice di avere calciatori che ora non devono cambiare e che durante la settimana vanno forte. Lui è in una fase di crescita incredibile, è del 2000, non dimentichiamolo. Però sta dimostrando di avere grande personalità, gioca da maturo, da adulto, è attaccato a questa maglia. Si vede quando esulta, quando sbaglia. Deve rimanere questo, è questa la strada per diventare un grande giocatore”.
GRUPPO. “Per le tre partite in una settimana io ho sempre pensato di doversi concentrare sulla prima, fare bene la prima, e poi per forza di cose ci saranno acciacchi e problemini e sei obbligato ad avere rotazioni in quasi tutti i reparti. Ci saranno sicuramente un bel po’ di rotazioni. Venuti? Il problema alla spalla sembrava difficile da recuperare, ma l’ha superato. Ha un problemino al polpaccio, non sarà a disposizione. Ora avremo la rifinitura, poi partiremo. Speriamo di fare anche domani le scelte corrette in base alla partita”.
AMRABAT. “Avete visto, mi piace coinvolgere tutti e sfruttare questa rosa qui, tutte le qualità che si hanno. Sapevamo che l’Atalanta sarebbe ritornata nel finale, mettendo palloni in area, con tanti uomini. La struttura di Amrabat poteva venire utile, infatti in area in un paio di situazioni ha colpito lui di testa. È un giocatore che ha questa forza fisica, questa lettura di andare a recuperare palloni, spirito di sacrificio: è un giocatore unico in questo. Se migliora nella distribuzione della palla, velocizzare, verticalizzare, in quella zona di campo può stazionare benissimo. Tutti quelli che sono entrati a Bergamo lo hanno fatto bene. Si vince tutti insieme, mettere 5 giocatori lucidi nell’ultima parte di gara possono cambiare la partita. Tutti devono entrare convinti di determinare”.
CASTROVILLI. “C’è poco da recuperare in Castrovilli. È un campione d’Europa, ha qualità incredibile, va veloce in conduzione e mi piace, può spaccare le partite. Era arrivato con un problemino al polpaccio, non ha fatto il primo allenamento dopo la Nazionale ed è stato gestito così, non era al 100%. Non si discute la qualità di Gaetano, è un ragazzo giovane. Se pensa di non migliorare o di essere già arrivato sbaglia. Si cresce, si migliora anche in età avanzata. Io a 35-36 anni ho avuto un allenatore che mi ha spiegato cose che non avevo mai sentito”.
INTOCCABILI. “Non è una questione di punti fermi, ma di gente che si può guadagnare la conferma, che in partita e in settimana non molla niente, che per caratteristiche individuali deve rimanere in campo in questo momento. Ma di questi 4 punti fermi (Milenkovic, Biraghi, Bonaventura e Vlahovic, ndr), se dovessero esserci problemi si cambiano. Si tiene in considerazione la prestazione, in questo momento in 4 si sono guadagnati la conferma. Ma può capitare di tutto. In queste tre partite sono convinto che qualcosa accadrà”.
BILANCIO. “Un bilancio si può fare dopo 10-12-15 partite. Ora è troppo presto, soprattutto per una squadra che ha cambiato come noi. Quest’anno ci sono stati 10 cambi di allenatori, non è facile per tutti riuscire a trovare la quadra in poco tempo. Un allenatore è chiamato a farlo, avete visto quello che è successo questa settimana, dopo 3 partite cosa può accadere. È il problema per gli allenatori, cercare di essere veloci e chiari da subito, ottenere risultati dall’inizio. Questa squadra ha margini enormi. È una squadra giovane: l’attaccante è del 2000, Sottil è un ’99, abbiamo tanti ’98, ’97. Gente che può crescere e migliorare giorno dopo giorno. Ogni anno dopo 12-15 partite si fa il punto della situazione”.
DECISIONI DI BERGAMO. “Le situazioni dove l’arbitro ha chiamato in causa il Var sono state chiare. I rigori c’erano, il fuorigioco di Zapata c’era. Penso sia tutto chiaro. Durante l’arco di un campionato ci sono tanti momenti, noi per esempio abbiamo subito l’espulsione di Drago dopo 17′, quando in altre situazioni vengono estratti cartellini gialli. Penso in generale sia stata una grande partita, è bello parlare di questo. Gli episodi vanno e vengono. Per me tutto a posto, pensiamo alla prossima che sarà tosta e dobbiamo prepararla bene”.
Di
Redazione LaViola.it