Italiano: «Non ho digerito la sconfitta con la Lazio Per stare in alto dobbiamo dare il massimo, gli altri hanno qualcosa in più»
Quelli come lui hanno un solo pensiero in testa: la vittoria. Quelli come lui, per arrivarci, conoscono una sola strada: il lavoro. La inseguono, la pretendono e, se non ci arrivano, soffrono le pene dell’inferno. Sono i vincenti e Vincenzo Italiano, pur non avendo ancora alzato al cielo nessun trofeo, sembra proprio essere uno di loro. Del resto, ottenere una promozione e poi salvarsi con la squadra più «povera» d’Italia, vale (almeno) quanto uno scudetto e lo stesso, probabilmente, sarebbe portare in Europa questa Fiorentina. Scrive il Corriere Fiorentino.
Passato, presente, e futuro. C’è tutto questo nella sfida di oggi pomeriggio nella quale i viola, contro lo Spezia, cercheranno di tornare ai tre punti dopo la sconfitta di Roma con la Lazio.
Il presente però, si chiama Fiorentina
Una squadra che il tecnico ha plasmato in fretta ma che, evidentemente, deve fare ancora di più se vuole provare a restare agganciata al treno dell’alta classifica. «È vero, ora come ora non possiamo permetterci di abbassare la guardia, mai. Se vogliamo restare lì, in quella posizione di classifica, dobbiamo spingere il motore sempre al massimo, anche rischiando di andare fuori giri perché le prime otto, in questo momento, probabilmente hanno qualcosa in più». Difficile, analizzando i valori delle famose «sette sorelle», dargli torto.
Eppure, Italiano, non ha nessuna intenzione di mollare. Anzi. Vuole continuare a spingere. Se possibile, sempre più forte. «Ho il fuoco dentro — ha attaccato Italiano — e ancora non ho digerito la sconfitta con la Lazio perché inizio a non sopportare più di perdere gare come quella. Cinque sconfitte in dieci gare sono troppe, anche se molte di queste sono state immeritate. Dobbiamo imparare che in certe situazioni, se non si può vincere, non devi comunque perdere».
E poi ancora, per chi non avesse capito quanta rabbia abbia dentro
«Sono avvelenato, perché prestazioni di personalità come quella di Roma non possono finire con una sconfitta». Certo, resta il problema di una squadra che gioca sempre per imporre se stessa ma che, spesso, fatica moltissimo a rendersi pericolosa. «Siamo secondi in Italia per possesso palla. Voglio più determinazione e intraprendenza, sia da parte delle punte che dei centrocampisti».
Per questo, dopo il turno di riposo di mercoledì, oggi tornerà titolare Bonaventura. Mentre in attacco assieme a Vlahovic e a uno tra Sottil (favorito) e Callejon si rivedrà Saponara. L’obiettivo? Vincere. Per dimenticare Roma, e soddisfare la «fame» di un allenatore che, in testa, ha sempre e comunque quella parola: vittoria. Anche contro vecchi amici.
Di
Redazione LaViola.it