Solo due squadre hanno subito fin qui più tiri dei viola in campionato: ora c’è da chiudere la porta. Una ragnatela che spesso chiude gli avversari
Cinque gol realizzati e sei punti in classifica nelle prime tre giornate di campionato: di certo è questo l’inizio di stagione più scattante dell’era Commisso, col doppio dei punti di un anno fa (allora erano 3) e addirittura sei volte quelli della prima stagione sotto la nuova proprietà (solo 1). Lo stratega Vincenzo Italiano, però, non si è accontentato di restituire un’identità alla sua squadra: al centro di tutto ha rimesso il gioco, capace di generare divertimento collettivo, dei giocatori in campo e dei tifosi sugli spalti. È diventato l’architetto della rinascita di un gruppo che adesso ha fame di stupire, oltre che il condottiero di una rivoluzione che si sta davvero colorando di viola. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
UNA RAGNATELA. A colpire, è quella specie di ragnatela che i giocatori sono già riusciti a costruire in campo, una sorta di fortino in movimento. Sì, perché in queste prime tre giornate la Fiorentina ha subìto solo 29 tiri verso Dragowski e Terracciano, di cui ben 13 contro l’Atalanta sabato scorso. Meglio, in Serie A, hanno fatto soltanto il Napoli, a punteggio pieno in classifica e con 22 conclusioni verso la propria porta, e il Torino, battuto dalla Fiorentina alla seconda giornata, fermo a 24 (LEGGI QUI IL FOCUS DI VI.IT). Negli ultimi 10 anni, si sono registrati numeri leggermente migliori solo nel 2015/16, con Sousa in panchina: allora erano più o meno 9 tiri contro a partita, oggi sono poco meno di dieci.
TIRI AL PASSIVO. Rispetto alle ultime due stagioni, quando dopo tre turni erano stati registrati tra i 35 e i 36 tiri, è stato incassato un gol in meno. Un primo passo in avanti. Ma non è tutto, perché il gioco degli avversari, adesso, resta come imprigionato in maglie che sanno farsi sempre più strette. Ora l’obiettivo è restare imbattuti per la prima volta. In poco più di due mesi di lavoro, quei meccanismi su cui Italiano ha fortemente insistito fin dal ritiro di Moena sono stati metabolizzati: a prescindere dagli interpreti – 23 i calciatori impiegati fino ad oggi tra campionato e Coppa Italia, di cui solo Biraghi, Milenkovic e Vlahovic mai sostituiti -, gli ingranaggi stanno funzionando sempre meglio. Chi ha il pallone tra i piedi sa bene dove trovare il compagno: le azioni vengono provate e riprovate, gli errori vengono messi sotto la lente e corretti chirurgicamente.
Di
Redazione LaViola.it