Il tecnico della Fiorentina ha capito quali sono i nuovi dettami del calcio e vuole applicarli nella sua squadra
Nel calcio di oggi non si prescinde da un punto. Senza intensità, tasto sul quale Italiano ha battuto con forza fin dal primo giorno del suo arrivo a Firenze, non si va da nessuna parte. E poi ancora, il recupero palla. Per rendersi pericolosi è fondamentale farlo nella metà campo avversaria. Altro concetto, questo, da sempre caro a Italiano e sul quale ha capito di dover insistere. Scrive il Corriere Fiorentino.
Anche perché il calcio sta diventando sempre più simile al basket, nel quale l’azione offensiva va conclusa il più rapidamente possibile. Recupero del pallone, e attacco immediato all’area avversaria. È questa la (nuova) via per il gol. Un aspetto che il tecnico viola aveva già capito e che, prima della sosta, si era tradotto in una squadra meno ossessionata dal possesso palla. Ma più determinata nella ricerca di profondità e verticalizzazioni.
Nel calcio di oggi insomma, è tornato di moda il contropiede
Con una differenza: non si aspetta abbassandosi, ma si aggredisce in avanti. Anche per questo, e lo ha fatto notare anche Wenger, chi ha difensori bravi a trasformarsi in attaccanti può fare la differenza. Un discorso che vale soprattutto per i terzini (Hakimi, Theo Hernandez, Dumfries, Marzaoui) che si trasformano in ali.
Ma anche per quei centrali che si sostituiscono ai registi, eludendo così la densità avversaria. Nei viola questo compito spetta a Biraghi ma Italiano è convinto che debba essere Dodò a dare una marcia in più. E poi ancora, l’importanza dei cambi.
Soprattutto con i maxi recuperi visto che, dati alla mano, si segna sempre più negli ultimi 10’ di partita e, molto spesso, oltre il 90’. Una statistica confortante per la Fiorentina, seconda in serie A per punti pescati dalla panchina. Ultimo, ma non ultimo: il bomber. Ecco. Su questo Italiano non può stare tranquillo. E può solo sperare che, qualche appunto, lo abbiano preso anche i dirigenti.
Di
Redazione LaViola.it