Jack spera in un posto contro la Macedonia del Nord in una gara fondamentale per il cammino europeo degli Azzurri
Si legge 4-3-3 ma si declina molto diversamente. Nel calcio fluido di oggi non avrebbe senso restare bloccati su una fotografia tattica tipo Subbuteo. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Mancini in fase offensiva sganciava sempre un terzino, più spesso Spinazzola a sinistra, lasciava tre difensori e attaccava con cinque uomini. In campo si vedeva un 3-2-5 in fase di possesso. Spalletti ha appena cominciato, le idee sono altrettanto offensive ma le soluzioni nuove.
Esperimenti
Nelle prime partite del c.t. abbiamo visto il passaggio quasi naturale, a gara in corso, dal 4-3-3 al 4-2-3-1. «Perché in fondo si tratta di avanzare una mezzala di dieci metri», ha spiegato il c.t., spostando Bonaventura o Tonali verso il centravanti. Ieri, nelle prove tattiche di Coverciano contro un mista Under 18 e 17 della Fiorentina, si sono viste altre proposte.
Grazie anche al ritorno di Jorginho. «Spalletti mi ha chiamato anche quando non mi convocava. Gli avevo assicurato che sarei tornato. Mi ha chiesto subito di dirigere la squadra, mantenerla compatta e aiutarla nel gioco offensivo».
Formazione
Spalletti dovrà valutare il turnover tra Nord Macedonia e Ucraina per scegliere le formazioni. Dagli allenamenti sembra che, a Roma, la linea difensiva potrebbe comporsi con Darmian, Acerbi, Bastoni (Buongiorno) e Dimarco. In mezzo Barella, uno tra Jorginho e Cristante (se recupera) e Bonaventura.
Davanti Raspadori al centro, con ai lati due tra Politano, Zaniolo e Kean (che però ieri non s’è allenato come Cristante). A Coverciano sono arrivati Lazzari e Biraghi per infoltire le fasce, anche se Cambiaso pare aver assorbito la botta alla caviglia. L’allenamento di oggi a porte chiuse darà indicazioni più serie. Tra Malta e Inghilterra, Spalletti aveva cambiato otto azzurri. A novembre la condizione è migliore, ma contro l’Ucraina non dovrebbero mancare Berardi, Chiesa, Scamacca, Frattesi e Di Lorenzo.
Di
Redazione LaViola.it