Rassegna Stampa

Italia, l’idea di Spalletti: Bonaventura come mezzala-fantasista

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Jack in Nazionale non solo per un premio per quello che sta facendo ma perché concretamente può dare una mano a Spalletti

Non è sbruffoneria dire che Bonaventura è «il nostro Bellingham». Semplicemente perché Bellingham è diventato a vent’anni il simbolo mondiale di un ruolo, mezzala-trequartista, che ha preso il posto del 10 classico, il fantasista-goleador dietro alle due punte. Scrive La Gazzetta dello Sport.

Beato chi ce l’ha: il Real Madrid e l’Inghilterra che sfidiamo a Wembley. Nessuno può sfiorare la sua grandezza. Ma l’inglese sta rilanciando un ruolo tra i più compromessi dall’evoluzione del calcio, del quale è impossibile fare a meno, fosse soltanto per il fascino che emana. Anche per Spalletti.

Da Jack a Robi

Il discorso sul 10 è nato parlando della (neanche tanto) sorprendente convocazione di Bonaventura «che ha tiro, incursione, gol, gestione della palla totale», come Pellegrini, ora però infortunato. Un discorso legato al calcio fluido nel quale il 4-3-3 muta in 4-2-3-1 quando la mezzala offensiva taglia verso il centro, senza farsi ingabbiare dalla tattica.

Tanto alla fine contano gli interpreti, per dirla con Spalletti: «4-3-3 o 4-2-3-1 è una cosa facile da fare, sei più offensivo, ci sono dieci metri di differenza. Poi, avere tra le linee uno come Perrotta o averci Del Piero o Baggio è diverso». Baggio che a Bari, nella finale del terzo posto di Italia 90 con gli inglesi, segnò nel finale di una prestazione mostruosa. Ma chissà quando nascerà uno come Baggio.

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