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Italia, Cancellieri: “Mancini ha coraggio di far giocare i giovani”. Scalvini: “Ct non ha paura”

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Diversi i forfait tra gli azzurri, tra cui anche il capitano della Fiorentina Biraghi. Ma Mancini può contare sui tanti giovani

Ultimo allenamento nel pomeriggio a Coverciano per la Nazionale, che domani mattina partirà alla volta di Wolverhampton alla vigilia del terzo match di Nations League con l’Inghilterra. Con diversi Azzurri tornati a casa, da Insigne a Jorginho, da Bonucci a Belotti, fino all’ultima defezione di oggi di Cristiano Biraghi, è una Nazionale giovane e ambiziosa quella al lavoro al Centro Tecnico Federale. Così alcuni degli azzurri hanno preso la parola in conferenza stampa:

Matteo Cancellieri, entrato in campo nel finale del match di sabato scorso con la Germania: “L’esordio è stata un’emozione assurda – dichiara l’attaccante romano classe 2002 – sono partito dallo stage con oltre 50 ragazzi e poi mi sono trovato in campo. È stato incredibile. Il mister ha avuto il coraggio di lanciare i giovani e spero che con questo esempio possa cambiare qualcosa. Questo è un trampolino, una vetrina, far bene qui è un grande punto di partenza. Il fatto di essermi dovuto adattare a un ruolo che non è il mio sicuramente mi ha aiutato, giocando in un centrocampo a cinque ho imparato cose nuove. Poi certo hanno giocato di più calciatori che erano più esperti. È stato il mio primo anno in Serie A e venivo da una Primavera. Ho fatto 11 anni di giovanili a Roma, poi uno a Verona e poi un altro in prima squadra. Sono contento di quanto sono riuscito a fare, naturalmente spero di giocare sempre di più, quello che ho fatto quest’anno spero di ripeterlo il prossimo anno giocando più partite”.

Dopo aver esordito in Serie A lo scorso ottobre, Giorgio Scalvini si è ritagliato un ruolo sempre più centrale nell’Atalanta di Gasperini: “Aver avuto la possibilità di giocare con continuità nella seconda parte di stagione è stato molto importante, mi ha fatto capire il livello, il ritmo e l’intensità. È una grandissima emozione essere qui. Quest’anno il mister mi ha fatto giocare sia difensore che centrocampista e mi trovo bene in entrambi i ruoli. Mi sento più difensore, ma mi piace giocare anche in mezzo al campo”. E a centrocampo lo vedono bene sia Gasperini che Mancini: “Sì, me lo hanno detto leggendo anche i dati. Il Ct non ha paura di far giocare i giovani e ci dà spazio. Quello che mi ha colpito è che, in ogni allenamento, ci ha sempre coinvolto e fin da subito ci ha detto che siamo i difensori del futuro, ma possiamo esserlo anche del presente”.

Deve ancora esordire in Serie A Federico Gatti: “Per essere qui ho fatto tanti sacrifici – conferma – e non li dimenticherò mai. Ho fatto un po’ di tutto, poi per fortuna con il calcio è andata bene. Per me è stata una stagione importantissima, qui mi alleno con giocatori con esperienza internazionale ed è un’emozione unica. Mi sono servite tanto queste settimane di lavoro per assaggiare la Serie A, intensità e velocità cambiano tantissimo. C’è molta più qualità: farò di tutto per farmi trovare pronto”. E per farsi trovare pronto da Mancini: “Ha quella spensieratezza di buttarti dentro senza mille pensieri, è fondamentale per un giovane”.

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