Rassegna Stampa
Isco e Gudmundsson, spazio alla fantasia. Il loro talento per accendere la semifinale
Sono i due con maggior talento di Betis e Fiorentina, caratteristiche diverse ma stessa capacità di accendere le partite
Dentro Betis-Fiorentina ci sarà anche, e speriamo soprattutto, una partita di fantasia, di tecnica e di qualità pura. Da una parte Albert Gudmundsson, Dall’altraIsco. La differenza sta nello spazio della bacheca, quella di Gud è quasi vuota, contiene un solo trofeo, il titolo di campione d’Olanda col Psv nel 2018, quella di Isco è strapiena. Ha giocato nove anni nel Real Madrid e ha vinto tutto, tre volte la Liga (67 gol segnati compresi quelli col Betis), cinque Champions League (10 gol: era in campo, al fianco di Benzema e Ronaldo, la sera della finale di Cardiff del 2017 contro la Juve, 4-1 per il Real), una Coppa del Re (10 gol), tre Supercoppe di Spagna (1 gol) e tre d’Europa (1 gol), quattro Mondiali per club (1 gol). Ha lasciato la Casa Blanca nel 2022, è passato a zero euro al Siviglia. Nel 2023 si è trasferito al Betis, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
SECONDA GIOVINEZZA. Qui, a 33 anni, Isco sta vivendo una seconda giovinezza. Per un brutto infortunio al perone ha saltato tutta la prima parte della stagione, è rientrato a dicembre e da allora ha preso il comando del Betis, segnando otto gol più cinque assist, a cui vanno aggiunte altre due reti in Conference e una in Coppa del Re, totale 11 gol e 7 assist. È il giocatore della Liga con più azioni di rifinitura (6,58 a partita), il quarto come occasioni da gol create (0,77 ogni 90′), il sesto per gol+assist (uno a partita). E anche nella fase difensiva aiuta molto la squadra. Per Pellegrini è diventato un intoccabile, la sua classe riesce ancora ad accendere una squadra in piena corsa per la Champions. E soprattutto, attenzione al suo destro: ne ha fatti 7 di gol con quel piedino, l’altro di testa.
TALENTO. I numeri di Gudmundsson non sono altrettanto sostanziosi, tutti sono convinti che possa dare di più, che possa tornare il fenomeno del Genoa di Gilardino. Ma pur giocando poco (1.528 minuti in tutta la stagione per l’islandese, 1.770 per lo spagnolo) e passando da un infortunio all’altro, è riuscito a segnare 6 gol in campionato e due in Conference, più tre assist. Sono i due giocatori che possono trasformare questa semifinale in uno spettacolo, Isco è più centrocampista che attaccante, Gudmundsson il contrario (anche se spesso – troppo… – torna a metà campo per giocare la palla), ma tutt’e due hanno il tocco del grande giocatore, del talento capace di decidere da solo una partita.