Come ha confermato Gravina, la priorità è concludere i campionati, a costo di ‘sforare’ in autunno. Ci sarebbe una rivoluzione del calendario.
Il tema all’ordine del giorno della riunione di Lega di oggi è «Linee guida serie A». Su modalità e tempi di ripartenza c’è molta meno condivisione rispetto alla questione stipendi: il campo è occupato da una parte da chi è più scettico, dall’altra da chi è più battagliero. Il confine è soprattutto sulla data limite per concludere il campionato. Il presidente federale Gravina ha sempre ribadito la priorità di portarlo a termine, se le condizioni lo permetteranno, anche andando ben oltre il limite del 30 giugno. Pensiero ribadito ieri alla Domenica Sportiva: «Serie A fino a settembre-ottobre? È una ipotesi. Un modo per evitare di compromettere non solo la stagione 2019-2020 ma anche quella 2020-2021. Con la valanga di contenziosi ai quali saremmo sottoposti da tutti i soggetti che si potrebbero ritenere lesi nei loro diritti si correrebbe il rischio di un campionato in tribunale. Ripartire il 17 maggio? Altra ipotesi». Così scrive La Gazzetta dello Sport.
IN AUTUNNO. L’idea di giocare in autunno l’ultima parte di questa stagione è decisamente radicale e comunque legata a un’analoga applicazione in tutta Europa. Si arrivasse a ottobre, seguirebbero poi due mesi di pausa. Prima della ripresa della stagione 2020-21 divisa tra l’andata nei primi mesi dell’anno prossimo e il ritorno nella seconda parte, intervallate dagli Europei. Stessa sorte per la stagione 2021-2022 con i mondiali in programma in inverno. Fino a un ritorno alla normalità. Ipotesi estrema.
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Redazione LaViola.it