Editoriali
Intrigo Gonzalez, l’ultima parola a Commisso. La ‘vera’ Fiorentina dopo la sosta, ma c’è da crescere in fretta
Da Parma cose buone e segnali chiari: tanto lavoro da fare e squadra da completare. Berardi bella suggestione
Campo e mercato, questioni che necessariamente si intrecciano nelle ultime due settimane di agosto. Da Parma sono arrivati segnali chiari. Alcuni aspetti positivi, come le verticalizzazioni, il gioco di sponda, la ricerca degli spazi, le imbucate centrali, l’ampiezza con i ‘quarti’ di centrocampo, l’aggressione dalla trequarti in giù per recuperare palla. Un gioco che, una volta a regime, può portare certamente risultati. Poi tante cose da aggiustare, come normale che sia. Una condizione ancora visibilmente lontana dal 100%, sincronismi da trovare in un sistema molto diverso (non solo per il modulo) rispetto al triennio passato, pulizia nella giocata da migliorare sia in fase di costruzione che in rifinitura.
INCOMPLETA. Soprattutto, però, il senso di una squadra ancora incompleta. In tutti i reparti. La Fiorentina non è certo l’unica formazione a cui manca (più di) qualcosa, quasi tutte le pretendenti all’alta classifica (o alla zona Europa) non a caso hanno faticato nella prima giornata e un po’ tutti gli allenatori aspettano piccoli/grandi accorgimenti sul mercato: dal Napoli con il caso centravanti alla Roma con il caso Dybala, dall’Atalanta che ha fuori Koopmeiners e Lookman per il mercato alla Juve che aspetta due esterni, ma anche la Lazio, l’Inter e il Torino devono inserire qualcosa, per non parlare del Bologna che deve ancora sostituire alcune partenze importanti. Però giusto e necessario guardare in casa viola e poco agli altri, anche perché la Fiorentina è tra quelle che ha visto partire più titolari ad inizio estate.
DA QUI AL 30 AGOSTO. Palladino dal Tardini è parso sereno e convinto che la società alla fine costruirà una squadra competitiva. ‘Ambiziosa’, come è più volte stato ribadito. Ma è chiaro che manchi almeno un difensore centrale, un centrocampista importante oppure due se alla fine partisse Amrabat. Va chiarito il ruolo di Kouame (resta con rinnovo a cifre più basse dei 2 milioni attuali o va trovato un sostituto, un’alternativa importante a Kean?), ci sono giocatori da piazzare altrove (vedi Brekalo, forse Ikoné), c’è da capire se Barak può essere una risorsa importante da centrocampista o da trequartista. C’è, per il momento, da aspettare che i nuovi entrino in condizione e si integrino nel calcio di Palladino: non solo Pongracic che ha manifestato difficoltà, ma anche Richardson, De Gea e soprattutto Gudmundsson, che l’allenatore conta di avere in campo in 2-3 settimane.
DOPO LA SOSTA. Insomma, la ‘vera’ Fiorentina si vedrà dopo la sosta. Sperando in nuovi arrivi all’altezza. Nel frattempo però il campo non dà tregua, perché c’è il dentro o fuori di Conference e due gare importanti contro Venezia e Monza che mettono in palio sei punti da conquistare. Giovedì contro la Puskas Academy ci saranno le prime rotazioni, forse non troppe visto che Palladino non ha troppa possibilità di scelta e ci sono da trovare certezze il prima possibile. Soprattutto, però, c’è da capire quanto prima come risolvere il caso Nico Gonzalez.
DECIDE ROCCO. Un po’ per condizione non ancora ottimale, ma tanto evidentemente anche per il mercato. Ma l’assenza dell’argentino contro il Parma si è sentita: con il ‘vero’ Nico in campo anche solo al posto di Ikoné negli ultimi 20 minuti, ad esempio, la storia poteva essere diversa. Un giocatore così, per la Fiorentina, è troppo importante, specie con Colpani ancora indietro e Gudmundsson out. Ma dopo l’apertura dei viola alla cessione, e con il sostituto già preso, la strada d’uscita pare sempre più probabile. Deciderà però solo Commisso, come sempre avviene (logicamente) ma soprattutto come sempre è avvenuto con le operazioni importanti. Quelle che hanno riguardato i migliori. Chiesa, Vlahovic eccetera.
TRA JUVE, ATALANTA E… PREMIER. La Juve c’è da tempo su Nico e avrebbe già un accordo con l’entourage dell’argentino sul contratto, ma i soldi che può mettere sul piatto per la Fiorentina sarebbero lontani da quei 40 milioni rifiutati dai viola l’anno scorso dalla Premier. Commisso accetterà soluzioni diverse e a cifre più basse? Oppure rimarrà sulle sue posizioni, sulla volontà di non cederlo comunicata qualche giorno fa, con il rischio di tenere un giocatore magari ‘scontento’ a Firenze? Per di più con gli investimenti già fatti sulla trequarti (Gudmundsson, Colpani, un Beltran da rilanciare). Occhio quindi all’Atalanta, che qualora partissero Koopmeiners (proprio verso Torino) e Lookman (oltre a El Bilal Touré) avrebbe soldi da reinvestire su Gonzalez. Ma anche alla ‘solita’ Premier, con Newcastle e Aston Villa che potrebbero ancora fare investimenti in zona offensiva.
SUGGESTIONE. Soldi in entrata che, eventualmente, andrebbero a colmare gli investimenti già fatti. Ma chissà, potrebbero anche aprire ad un altro acquisto offensivo, specie in caso di altre partenze. E non è un caso che i canali che portano a Domenico Berardi siano ancora attivi. L’esterno sta recuperando dall’infortunio al ginocchio, per la Serie B sarebbe un lusso e per il Sassuolo forse l’ultima occasione per incassare, anche se a cifre evidentemente molto ridotte rispetto ad un anno fa. Un’occasione di fine mercato che, in caso di garanzie fisiche, potrebbe alzare davvero la qualità della Fiorentina nell’ultima parte di campo. A quel punto sì, con Nico fuori e Gudmundsson, Colpani e Berardi dentro, le cose si farebbero interessanti.
