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Intensità e qualità, tanto lavoro e divertimento: così nasce la Fiorentina di Pioli

Tante sfide con porticine, canestri e paletti per motivare il gruppo, Dzeko al servizio dei compagni e Dodo più in zona gol

Viola senza frontiere. Il riferimento è a quanto i tifosi vedono in campo al Viola Park. Il prato del “Curva Fiesole” all’inizio delle sedute è sempre pieno di porte, porticine, birilli, sagome, canestri, percorsi e paletti di ogni tipo. Per chi non è più giovanissimo, sembra di tornare ai tempi di “giochi senza frontiere”: in realtà dietro a quel parziale divertimento c’è un lavoro durissimo e lo studio di ogni minimo dettaglio preparato da tempo che porta ulteriore motivazione e anche sprazzi di allegria. Giochi a punti, graduatorie, vincenti e perdenti e minime classifiche, aumentano la competitività interna e aiutano a fare gruppo. Così scrive La Repubblica.

LE IDEE DI GIOCO. L’entusiasmo dell’ambiente tra le conferme dei pezzi pregiati e l’arrivo di Pioli, insieme alla bellezza del centro sportivo, ha creato le premesse migliori per una stagione densa di attese. Il sistema di gioco provato durante la prima settimana ha alcune certezze: un portiere molto abile anche con i piedi, i tre difensori centrali e i due esterni a tutta fascia, mentre balla un centrocampista che a volte è mezzala, altre trequartista. Anche se il credo di Pioli è basato sul calcio fluido fatto di intensità, spazi e imprevedibilità più che di moduli, si galleggia tra il 3-5-2 e il 3-4-2-1.

QUALITA’. Oltre a lavoro e intensità, primeggia il vocabolo qualità. È forse uno dei punti di maggior rottura rispetto all’ultima gestione basata più su un calcio compatto con linee abbassate e transizioni veloci. Logico che calciatori come Gudmundsson tanto per fare un nome non casuale, sposino con maggior gioia il nuovo corso. La possibilità di vedere insieme tre giocatori d’attacco, non solo è possibile ma già provata nelle sedute a porte aperte.

LEADER E INDICAZIONI. Altri fattori positivi del primo mini bilancio portano all’inserimento dei nuovi e la confermata leadership di alcune colonne, Gosens e De Gea su tutti. Dzeko si è già integrato nel gruppo anche a livello vocale. Dispensa consigli, ne riceve qualcuno, smista con le parole e con i fatti. Nei primi allenamenti spesso preferisce mandare in gol i compagni piuttosto che segnare. Fazzini è l’ago del ruolo galleggiante: fa un po’ il Gud e un po’ il Fagioli, deve entrare nei meccanismi, ma ha talento. Indicazioni dalla prima settimana: Fagioli cuore pulsante della manovra, Dodo più vivo in zona gol, Gosens e Mandragora già in forma campionato, Kean motivatissimo a dispetto delle voci di mercato, Martinelli dodicesimo a tutti gli effetti.

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