Fabio Quagliarella non si ferma. A segno due volte fin qui in stagione, contro la Fiorentina cerca il 10° gol in carriera. Vera bestia nera dei viola
Ci sono squadre che a qualcuno portano bene. E’ il caso della Fiorentina per Lorenzo Insigne, che ogni volta che incrocia i viola, o quasi, fa male. Lo ha fatto anche sabato, segnando per l’ennesima volta contro i colori gigliati regalando l’ennesimo dispiacere a chi tifa Fiorentina. Vero e proprio spauracchio, come quello che tra poche ore si ritroverà di fronte uno tra Lafont e Dragowski, ovvero Fabio Quagliarella.
E nonostante le primavere dell’attaccante della Samp siano ormai 35, i suoi gol anche quest’anno non mancano. 2 nelle prime 3 giornate, con una media di 1 gol ogni 3 tiri. E dopo aver fatto il suo record personale di gol stagionali in campionato, 19 l’anno scorso, quest’anno proverà a ripetersi. Altro spauracchio, per la Fiorentina, dicevamo. Ai viola ha già siglato 9 reti, secondo bersaglio preferito in Serie A, ed in caso di gol ai viola raggiungerebbe Atalanta, Chievo e proprio la Samp alle quali ha segnato 10 gol.
L’anno scorso ne fece 3 a Marassi, nel 3-1 inflitto dal Doria ai viola, ed 1 all’andata nella sconfitta della Fiorentina al Franchi. 4 gol, e 6 punti portati in dote ai suoi. Per lui che nella Fiorentina ci ha anche giocato, quando appena maggiorenne si chiamava ancora Florentia Viola. Sulle spalle il numero 27, in onore di Niccolò Galli suo ex compagno nelle nazionali giovanili, ed una storia proprio a Firenze a dir poco travagliata con 12 presenze ed 1 gol in C2, quando Cavasin, leggenda vuole, non lo vedeva proprio. Negli anni anche qualche esultanza sopra le righe, proprio al Franchi, che non lo ha fatto di certo entrare nelle simpatie del tifo viola, anche per i suoi trascorsi alla Juventus. E soprattutto tante volte accostato proprio alla Fiorentina in varie sessioni di mercato. Anche se alla fine non è mai tornato.
Spauracchio vero, e da tenere sotto controllo con tutti gli occhi possibili da chi sarà chiamato in causa da Stefano Pioli. Fermare lui sarebbe già un buon punto di partenza.
Di
Gianluca Bigiotti