Pazzo 3-4 tra Napoli e Fiorentina, tra talento ed errori arbitrali. Una Viola bellissima secondo Il Corriere dello Sport, che esalta anche le giocate degli azzurri.
PICCOLI, GRANDI. Ma è nel nulla che la genialità si prende la scena, ignora i sistemi di gioco e rimescola la nottata: una palla sporca, un balletto di Mertens per disorientare Badelj, poi il giro sul palo lungo, per non farci arrivare Dragowski. I ragazzi son fatti così, rischiano di smarrirsi in fretta, e la Fiorentina, spogliata per un po’ delle proprie sicurezze iniziali, impiega 4′ minuti a sciogliersi, su un contatto (molto dubbio) tra Castrovilli e Mertens, che consente a Insigne dal dischetto di scacciare via i cattivi pensieri di Ancelotti.
DODICESIMO UOMO. Il «Franchi» è un palcoscenico in stile americano e sprigiona allegria, la Fiorentina è nel clima, lo assorbe, se ne inebria e finché può lo alimenta con gli sprazzi di Sottil (che fa male a Mario Rui), di Castrovilli, che va come una freccia e spacca in mezzo, quelli di Chiesa e un’interpretazione fantasiosa e coraggiosa che vale il 2-2 subito, a inizio ripresa, con lo stacco di Milenkovic su Koulibaly.
REAZIONI. Ma il Napoli ha i suoi tenori e il terzo, Callejon, entra nella serata a modo suo, esaltando l’apertura di Insigne e scovando il 3-2 con il pressing alto. La Fiorentina ha il ritmo che il Napoli non trova ed ha pure la faccia tosta: sta lì, morde, irrita e poi si prende il pari del 3-3 con Boateng. Però il Napoli ha le illuminazioni della sua «triade» (Mertens, Insigne, Callejon) che confeziona l’ennesimo e decisivo allungo, con Lorenzo che insacca su assist dello spagnolo.
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Redazione LaViola.it