Appassionati e tifosi sono orfani di calcio in questo fine settimana. Almeno per quello che riguarda il campionato. Non c’è di che preoccuparsi, dal prossimo sabato si riparte e tutto d’un fiato si arriva alla sosta natalizia. La Fiorentina è chiamata a recuperare punti persi per la strada nei primi tre mesi di stagione contro squadre tecnicamente inferiori ma, soprattutto, a ritrovare una certa positività che non può far altro che bene a tutto l’ambiente. Ormai è dal gennaio 2016 che le cose sembrano non andare più nella giusta direzione. Quanto meno non in quella che tutti auspicavano. Un finale di anno solare permetterebbe di affrontare con serenità sia il prossimo mercato invernale sia la seconda parte di stagione.
Saranno ben otto (sei in campionato e due in Europa League) le volte in cui i viola scenderanno in campo: una volta ogni quattro giorni. Se per l’Europa League manca veramente poco per qualificarsi al primo posto nel girone (bene sarebbe conquistarlo il 24 novembre in casa contro il Paok), in campionato non è che si presenti un calendario semplicissimo. Nell’ordine, dalla squadra di Paulo Sousa, saranno affrontate Empoli, Inter, Palermo, Sassuolo, Lazio e Napoli. Prima della sosta qualche miglioramento si era apprezzato. C’è da augurarsi che venga limitato al massimo anche la differenza di prestazione tra un primo tempo scintillante e un secondo a ritmo ridotto. Il terzo mini ciclo dirà più chiaramente la direzione che prendere la stagione della Fiorentina.
C’è bisogno di una chiusura di anno spingendo sull’acceleratore. Poi toccherà alla dirigenza, con Corvino in testa, apporre i giusti correttivi e migliorare la rosa a disposizione del tecnico lusitano qualora ce ne fosse la necessità. Tenendo ben presente il caso spinoso di Milan Badelj, il rinnovo di Gonzalo Rodriguez e la possibilità, concreta o meno è presto per dirlo, di un possibile ritorno a Firenze di Stevan Jovetic.
Di
Lorenzo Matteucci