Il ds viola è in arrivo negli Stati Uniti. Assieme a Barone sottoporrà gli obiettivi in entrata. E’ l’ora di iniziare con gli acquisti. Prevista una chiacchierata anche con Chiesa per il futuro
Dopo settimane di valutazioni la scrematura è quasi completata. Ci sono ancora diversi esuberi da piazzare, ma i nodi più importanti sono stati risolti. Da quello del portiere, con la conferma di Dragowski previo adeguamento del contratto, alle cessioni di Veretout e Vitor Hugo. Molti sono ancora sotto esame, da Vlahovic a Castrovilli passando per Ranieri e Sottil, mentre Simeone verrà ceduto. Ma più avanti, quando potrebbero arrivare più offerte con l’avvicinarsi del campionato. E adesso è giunto il momento di far partire il mercato in entrata.
Daniele Pradé è in arrivo negli Usa dove assieme a Barone presenterà nelle prossime 48 ore gli obiettivi di mercato. Servono diversi titolari. Tutto il centrocampo, praticamente. Perché Benassi è un titolare sì, ma mal si sposa con le caratteristiche tecniche che Montella vuole per la sua mediana. E potrebbe essere il ‘quarto’ centrocampista. Castrovilli il quinto. Se dovessero arrivare tre pedine, ovviamente. Se ne arrivassero due scalerebbero di un posto nelle gerarchie. Serve un centravanti di spessore. Perché Vlahovic sta convincendo sempre più, ma nonè pensabile affidargli la maglia numero 9 a cuor leggero. E molti indizi portano a Balotelli. Con altre candidature che Pradé è pronto a sottoporre a Commisso.
Il sogno resta De Paul, per il centrocampo. Ma per capire se ci sono margini o meno per tirar fuori quasi 30 milioni bisognerà dirimere una volta per tutte la questione Chiesa. Nelle intenzioni della Fiorentina c’è di tenerlo ancora. Con rinnovo e adeguamento dell’ingaggio. Ma l’ultima parola spetterà allo stesso Federico. Che piaccia o meno, la questione è ancora aperta, anche se le pretendenti, la Juve su tutti, inizia a fare passi indietro. Ma il rinnovo di Chiesa è fondamentale. Se è convinto di restare bene, e lo dovrebbe dire. In caso contrario vuoti il sacco e porti l’offerta giusta.
E la cosa sposterebbe i piani mercato della Fiorentina, come è normale che sia. Commisso ha provato a coccolarselo nei primi incontri americani. Adesso, assieme a Pradé e Barone la dirigenza viola è chiamata a parlare di futuro con lo stesso Federico. E questa è nei piani della Fiorentina la settimana chiave per porre la parola fine su una vicenda che comunque la si veda si è trascinata fin troppo per le lunghe.
Intanto l’operazione marketing negli States tanto voluta da Commisso prosegue. Altro bagno di folla e successo anche a New York per la truppa viola. Finalmente si è capito che il marchio Firenze può portare risorse e far crescere l’appeal della Fiorentina. Aspetto, questo, fondamentale per aumentare il fatturato. Perché è vero che è cambiata la proprietà e il pool degli uomini mercato viola. Ma le regole su bilanci e fair play finanziario restano. Trovare nuovi mercati e aumentare gli introiti è fondamentale. E farlo portando la Fiorentina e Firenze in mezzo alla gente, con un tono di umanità tipico del modo di fare di Commisso non può che essere un ottimo punto di partenza.
Di
Gianluca Bigiotti