Da Bonaventura e Ribery, fino a Castrovilli e Callejon. Piedi buoni viola in rampa di ri-lancio. E chiamati al cambio di marcia
Più e più volte Iachini, parlando del mercato estivo, aveva sottolineato la voglia assieme agli uomini mercato viola di portare a Firenze calciatori con ‘piedi buoni’ e fosforo. Calciatori sui quali poter contare nei momenti di difficoltà per sfruttare idee e possesso palla, e ai quali affidare la creazione di gioco, vero punto debole di tutto il 2020 per la Fiorentina.
I PIEDI BUONI. Da Borja Valero a Bonaventura passando per Callejon, ma anche con i ripetuti tentativi di prendere un regista che potesse far fare alla mediana un salto di qualità, come chiesto a fine stagione scorsa da Iachini, che però alla fine non è arrivato. Il tutto con chi già era a disposizione, come Pulgar, calciatore del quale lo stesso Iachini non si sarebbe mai voluto privare, passando per i Castrovilli e Ribery. Ma fin qui, tra covid, problemi vari ed involuzioni preoccupanti in pochi hanno espresso davvero il proprio potenziale.
INVOLUTI. Preoccupante il trend che sta avendo Gaetano Castrovilli nelle ultime uscite. Già ad inizio stagione si era avuta la sensazione che fosse meno lucido e intraprendente con il pallone tra i piedi rispetto allo sfavillante impatto che aveva avuto sulla Serie A un anno fa. Salvo, comunque, compensare con 4 reti e preziosi assist. Da Iachini a Prandelli poco è cambiato. Il 10 viola è in difficoltà, sia fisicamente che mentalmente. Tanto dall’essere quasi espulso a Roma, fino al ‘ma era per me quella palla?’ con cui si era rivolto a Ribery a Parma, evidenziando un momento di forma tutt’altro che esaltante. Così come accaduto anche con Benevento e Udinese, mettendo in serie errori banali. Ribery è stato Ribery solo contro l’Inter, ma molto, così come nel caso di Castrovilli, può esser dipeso da dinamiche di gioco totalmente assenti con Iachini. Con la cura Prandelli la speranza è che possano, entrambi, tornare ad avere maggiori idee in campo, oltre che una condizione atletica maggiormente dignitosa.
PROBLEMI. Bonaventura ha fatto solamente intravedere qualcosa, per poi sparire tra un problema fisico ed una condizione atletica disarmante (all’Olimpico sbagliò tutto quello che poteva sbagliare), mentre il covid ha fermato Callejon nel momento in cui era maggiormente in ascesa a livello fisico dopo un’estate passata ad allenarsi da solo. Così come problemi fisici ne ha avuti Borja Valero, che al rientro, a Udine, è stato subito tra i migliori dei suoi.
RIENTRI. In vista della gara di San Siro, Cesare Prandelli potrà tornare a contare praticamente su tutti i calciatori dotati di ‘piedi buoni’. Da Ribery a Callejon stesso, passando per un Borja in crescita ed un Pulgar che dopo il lungo recupero dal covid continua a crescere. Sperando di poter tornare ad avere il miglior Castrovilli, Prandelli può dunque sorridere. Non sarà il tempo del “calcio champagne”, come ha detto lo stesso tecnico viola, ma tra avere e non avere elementi di questo calibro ci passa come il mangiare e lo stare a guardare. Assenze che talvolta possono essere sopperite con i vari Eysseric o Saponara, fino al giovane Montiel, ma con pesi specifici sicuramente differenti.
Di
Gianluca Bigiotti