Secondo le indiscrezioni raccolte da LaViola.it, sarebbero diversi gli accordi presi dalla Fiorentina con Ramadani rispetto a quanto descritto dal NY Times
Ha sollevato molto clamore l’indagine pubblicata questa mattina dal NY Times riguardante i presunti accordi che la precedente proprietà della Fiorentina aveva stipulato con Fali Ramadani per la cessione. Secondo quanto riportato dal quotidiano, gli accordi comprendevano un mandato a trovare acquirenti per almeno cinque membri della rosa della Fiorentina. In cambio, all’agente sarebbe stata pagata una commissione. Se la Fiorentina invece si fosse rifiutata di portare a termine questo accordo, l’agente avrebbe invece ricevuto una penalità.
GLI ACCORDI. Secondo quanto raccolto da LaViola.it però, si tratterebbe di accordi ben diversi da quelli descritti dal quotidiano americano. Come ben noto, la Fiorentina per anni ha collaborato con Fali Ramadani. Una collaborazione, quella con l’intermediario, che ha portato a Firenze giocatori come Jovetic, Ljajic, Nastasic e Savic, acquistati per cifre molto contenute e rivenduti poi dal club viola con ingenti plusvalenze.
Come molto spesso accade in questo tipo di operazioni, le squadre prendono accordi con gli intermediari, ai quali riconoscono delle percentuali in caso di eventuali cessioni.
L’agreement con Ramadani era stato quindi messo nero su bianco. Non si trattava però di un mandato, come dichiara il NY Times, per la cessione dei big come parte della exit strategy della precedente proprietà. Anche perché in pochi nella dirigenza viola erano a conoscenza, mesi prima dell’effettiva vendita, della volontà dei fratelli Della Valle di cedere la società. Si tratterebbe bensì di un accordo, sempre secondo quanto raccolto da LaViola.it, che riconosceva all’intermediario un compenso qualora fossero stati ceduti entro due anni determinati giocatori, tra i quali Montiel. Ma non Milenkovic o Vlahovic, nominati dal quotidiano americano.
REVISIONE. Sempre secondo quanto raccolto da LaViola.it, gli accordi stipulati con Fali Ramadani erano stati regolarmente registrati. Pertanto la nuova dirigenza viola era venuta a conoscenza di tali accordi nel momento di cui ha portato avanti il regolare processo di revisione dei bilanci prevista nel passaggio di proprietà di una società.
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Di
Niccolò Misul