Viola impegnati nel tardo pomeriggio in Portogallo per l’andata del playoff di Conference League: una partita da non sbagliare
In una stagione piena di contraddizioni e di difficoltà, le coppe possono essere la vetrina ideale per esaltare i pregi e nascondere i difetti. La Fiorentina, che in campionato fatica tantissimo ad esprimere le proprie qualità e che non riesce di conseguenza a trovare continuità, ha capito in fretta che il dentro o fuori dell’eliminazione diretta è forse la situazione in cui quest’anno si trova più a suo agio. Scrive La Gazzetta dello Sport.
La Coppa Italia è diventata progressivamente il primo obiettivo stagionale
La semifinale contro la Cremonese è una bella occasione per cercare di vincere quel trofeo che manca dal 2001. Proprio la Coppa Italia conquistata battendo in finale il Parma. Ma anche la Conference League non può essere snobbata. Tanto meno adesso che la manifestazione internazionale entra nel vivo. La Fiorentina l’ha affrontata con lo spirito giusto fin dall’avvio. Era agosto quando riuscì a strappare un prezioso 0-0 a Enschede (in Olanda) con il Twente per approdare alla fase a gironi. Non è successo spesso ai viola di tenere la porta inviolata. E sarebbe opportuno che accadesse anche oggi, nell’andata dei sedicesimi contro il Braga.
L’avversario è in forma
E’ terzo nel campionato portoghese a due punti dal Porto e a sette dal Benfica e nelle ultime settimane ha mostrato una grande condizione psicofisica. Vincenzo Italiano sa che la sfida nasconde molte insidie: «Arriviamo in modo diverso alla partita – ha detto il tecnico viola –. Il Braga è sereno, sta facendo ottime cose. È un rivale di valore che ha giocatori di qualità ed è molto organizzato. Noi non dobbiamo pensare al campionato. Non ho dubbi sulla concentrazione dei miei ragazzi, sanno che non dovranno mai uscire dalla gara fino al fischio finale».
La Fiorentina in campionato ha fatto solamente un punto nelle ultime cinque partite. Ma in questa stagione è come se andassero in campo due sorelle. Quella brutta in Serie A, quella decisamente più affascinante in Europa. «Non siamo i favoriti per la Conference, ma tutte le squadre che sono ancora in gara devono avere l’ambizione di arrivare lontano», spiega l’allenatore viola che poi aggiunge: «Purtroppo continuiamo a concretizzare poco».
Di
Redazione LaViola.it